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Sagre: Benedetti “attacca” Mario Sacco
Cultura e Spettacoli

Sagre: Benedetti “attacca” Mario Sacco

«Volevano buttare fuori la nostra Pro loco perché davamo fastidio a qualcuno negli uffici camerali o perché portavamo un piatto, la farinata, che anche un’altra Pro loco con le braccia molto più lunghe porta nel catino delle Sagre»

L’esclusione della Pro loco di Canelli dal Festival delle Sagre è una ferita ancora aperta. E sanguina, a leggere la lettera nella quale il presidente Giancarlo Benedetti parla apertamente di «complottino» orchestrato ai danni del suo gruppo «perché forse davamo fastidio a qualcuno negli uffici camerali». L’eclettico “presidentissimo” punta il dito sulle dichiarazioni di Mario Sacco, alla guida della Camera di Commercio astigiana organizzatrice dell’imponente manifestazione settembrina, nelle quali (leggi l'articolo) spiegava le motivazioni dell’esclusione della Pro loco di Canelli dal Festival delle Sagre.

«Dichiarazioni menzognere – attacca Benedetti -, in quanto la lettera autografata di suo pugno inviata alla nostra Pro loco parla espressamente di penalizzazione di due punti in riferimento alla cucina per presentazione incompleta dell’origine delle materie prime al sabato». Colpa veniale, secondo il referente biancazzurro, se «al lunedì mattina successivo è stata portata alla Camera di Commercio la certificazione perfettamente regolare e a norma».

La comunicazione inviata dall’ente camerale fa riferimento ai piazzamenti ottenuti negli anni 2010 e 2011 dalla Pro loco di Canelli, «ultima in graduatoria» per somma dei punteggi e delle penalità: due punti di penalizzazione «con riferimento alla cucina per presentazione incompleta dell’origine delle materie prime» e altrettanti «per l’accuratezza del servizio, ovvero inizio somministrazione alle 11,10 di domenica». Tuona Benedetti: «Non è vero che abbiamo iniziato la distribuzione alle 11,10 invece delle 11,30: chi mangiava farinata erano i soci della Pro loco di Canelli che pranzavano prima di servire il pubblico, e ci mancherebbe ancora che ciò fosse vietato».

Al vetriolo le stoccate finali del leader biancazzurro. «Volevano buttare fuori la nostra Pro loco – sostiene Giancarlo Benedetti – perché davamo fastidio a qualcuno negli uffici camerali o perché portavamo un piatto, la farinata, che anche un’altra Pro loco con le braccia molto più lunghe porta nel catino delle Sagre». Senza risparmiare neppure il presidente della Camera di Commercio in quanto, secondo Benedetti, «Sacco quando quasi piagnucolando dice di non avere nulla di personale contro Canelli e la sua Pro loco mente sapendo di mentire. Senza rancore, gli consigliamo di asciugarsi la lacrimuccia del coccodrillo».

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