E’ l’ultimo riconoscimento in ordine di tempo vinto ad un concorso, questa volta internazionale. Da Pistoia è arrivata, inaspettata, la notizia che il suo saggio breve aveva vinto il premio “Giorgio La Pira”. Per Maria Teresa Montanaro è stata una soddisfazione doppia “perché vi avevo già partecipato e vincere non è così banale. Inoltre, ritrovarsi davanti in un concorso in cui i partecipanti sono molti, e di questi tanti provenienti dall’estero, non è banale”.
Il suo scritto, nella sezione “Narrativa breve”, è autobiografico. Racconta la storia di vita di una donna che, a 25 anni, si trova con gli arti inferiori paralizzati a causa di un incidente automobilistico. Da qui inizia una “seconda vita” su una carrozzella, fatta di volontariato in associazioni dove al centro c’è la Persona, a partire dai bambini. E, soprattutto, scopre che nella scrittura c’è una Maria Teresa capace di esprimersi, di tirare fuori il meglio di sé senza derive né piagnistei. “Ho iniziato a scrivere brevi testi, poesie. Poi, poco alla volta ho messo insieme le idee, sviluppato i concetti e quella sensibilità che ti viene quando vivi momenti diversi dagli altri. Un’elaborazione continua. La scrittura per me è una compagna di vita” spiega.
Il passo versi la partecipazione a concorsi è breve. “Ho cominciato grazie al sostegno, e allo stimolo, di Vittoria Bruno. Grazie a lei mi sono guardata oltre e ho inviato i miei primi testi alle segreterie dei vari premi” ricorda. Poco alla volta sono arrivati i riconoscimenti. In settimana ha ricevuto l’invito a partecipare a tre fasi finali di altrettanti concorsi di scrittura: a Napoli, Mestre e Brescia. “Mi collegherò on line, vedremo come va a finire” confessa. Ma non ha rinunciato ai viaggi, sempre grazie ai libri. “A Roma sono andata tre volte, in treno. E’ stata un’esperienza bella e coinvolgente”.