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Grimaldi Renato
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Centro di studi alfieriani, ecco i progetti fino alla nuova nomina»

Dopo le dimissioni del presidente Enrico Mattioda, spetta al vice Renato Grimaldi guidare la fondazione

«Convocherò nei prossimi giorni il consiglio direttivo per discutere dei progetti in corso».
Sono le parole di Renato Grimaldi, professore onorario dell’Università di Torino e ancora impegnato nel Laboratorio di Robotica Luciano Gallino, collegato al Dipartimento di Filosofia e di Scienze dell’educazione che dirigeva prima di andare in pensione.
In qualità di vice presidente della Fondazione Centro di studi alfieriani, ha infatti preso le redini dell’ente dopo le dimissioni presentate nei giorni scorsi dal presidente Enrico Mattioda, professore ordinario del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Torino, nominato con decreto del Ministero della cultura a fine ottobre del 2023 e insediatosi il 17 gennaio 2024.
La comunicazione delle dimissioni era arrivata via mail ai componenti del consiglio di amministrazione e del consiglio direttivo che compongono l’Ente.
Mattioda, che nel corso del suo mandato aveva avuto l’onore di accogliere a Palazzo Alfieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, era stato protagonista anche di una decisione relativa alla direttrice della fondazione, Carla Forno. Aveva infatti firmato un provvedimento di sospensione nei suoi confronti, indicando motivazioni disciplinari. Un provvedimento poi rivisto dal consiglio di amministrazione che l’aveva reintegrata con effetto immediato.

Le parole del Prefetto Ventrice

A ricordare il compito che spetta al vice presidente è stato, nei giorni scorsi, il Prefetto Claudio Ventrice. «Quando sono arrivato ad Asti tre anni fa – ricorda il Prefetto – la Fondazione era commissariata, in quanto il presidente di allora, che si era dimesso, non aveva nominato il vice. Questa volta, invece, la nomina è stata effettuata dal consiglio di amministrazione, per cui il vice Renato Grimaldi guiderà la fondazione fino alla nomina del nuovo presidente. Nel frattempo il Magnifico Rettore dell’Università di Torino dovrà inviare una terna di nomi per il ruolo di presidente alla Regione Piemonte, che a sua volta trasmetterà al Ministero della cultura, cui spetterà la scelta».
Riguardo alle tempistiche, il Prefetto non fissa scadenze. «Non so quanto tempo sarà necessario. Ma seguirò la questione per cui, se dovesse servire, solleciterò la nomina come successo tre anni fa».

I progetti in corso

Diversi i progetti di cui il vice presidente Grimaldi discuterà nei prossimi mesi.
«Oltre alle pubblicazioni inerenti alla figura di Vittorio Alfieri già decise durante la presidenza di Enrico Mattioda – afferma – dovremo occuparci della scuola di alta formazione “Cattedra Alfieri”, rivolta a giovani dottorandi e dottori di ricerca con la partecipazione di professori universitari provenienti da tutta Italia, che sarà organizzata in modo differente rispetto al passato. Come emerso in seno al consiglio direttivo, infatti, non sarà più articolata su sei giorni, ma su tre, per favorire la permanenza ad Asti dei docenti durante l’intero periodo».
Accanto, altri due progetti cari al vice presidente perché «aprono la Fondazione al territorio e al mondo della scuola e dei giovani».
«Il primo – spiega – prevede l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per creare un Avatar di Vittorio Alfieri che, ad esempio nel museo a lui dedicato, possa parlare del poeta attingendo le informazioni da materiale certificato dalla Fondazione. Una sorta di evoluzione, quindi, del progetto messo a punto l’anno scorso dai ragazzi che hanno svolto il servizio civile a Palazzo Alfieri, in base a cui un Avatar narra le didascalie del museo in italiano e altre lingue, a beneficio dei turisti».
Il progetto, quasi ultimato, sarà presentato a settembre.
«Prevediamo anche un terzo livello – anticipa – con la creazione di un Avatar che si comporti e parli come avrebbe fatto Alfieri, sempre attingendo da materiale digitalizzato certificato».
Il secondo progetto, invece, non è incentrato sulla figura del trageda. «Come Fondazione – conclude – abbiamo collaborato alla pubblicazione di un libro, finanziata dall’Università di Torino, intitolato “Nella rete del body shaming – Riflessioni teoriche e una ricerca internazionale”. Il volume comprende 5mila interviste a giovani italiani e romeni (tra cui mille studenti astigiani degli istituti Alfieri, Monti e Artom) in cui si misura la propensione al rischio di essere protagonisti di offese ad altri incentrate sull’aspetto fisico. Anche se questo progetto non vede al centro vita e opere di Alfieri, è sintomo di una fondazione che vuole aprirsi all’esterno e dare un contributo al territorio. Il libro, scaricabile gratuitamente on line o acquistabile in forma cartacea, è stato pubblicato lo scorso maggio e sarà presentato tra settembre e ottobre».

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