Quarant'anni sono trascorsi dal lancio dell'idea fino all'apertura ufficiale di ieri. Il taglio del nastro del Museo Civico, nei locali al civico 5 di via Caccia è stato preceduto
Quarant'anni sono trascorsi dal lancio dell'idea fino all'apertura ufficiale di ieri. Il taglio del nastro del Museo Civico, nei locali al civico 5 di via Caccia è stato preceduto dall'incontro organizzato, alle 15.30, presso il Teatro Civico. «E' un centro documentale ed espositivo la cui idea venne promossa dall'allora sindaco Giovanni Verrua e che trova finalmente realizzazione dopo tempi lunghi ed importanti investimenti», commenta il sindaco Aldo Fara.
«Mi auguro che lo spazio museale si riveli importante volano per la crescita artistica e culturale della comunità», gli fa eco Antonio Barbato, bibliotecario, responsabile dell'archivio storico nonché direttore del museo. Esposizione che, nei due piani e diversi ambienti, offrirà al pubblico un centinaio di tele, e non solo, la gran parte proveniente dalla donazione Montanari e tutte facenti parte del patrimonio comunale finora mai presentate in modo completo e continuativo. Si avranno così l'opportunità di vedere opere a firma di Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Modigliani e Chagall. Ma non solo: infatti il corridoio centrale sarà un omaggio ad Orsola Caccia, figlia di Guglielmo "il Moncalvo".
Un'altra sala spiegherà al visitatore cosa ha rappresentato Moncalvo nella storia. Angoli vedranno anche esposte le collezioni giapponese ed africana di Montanari. A questa mostra permanente verranno di volta in volta affiancate rassegne collaterali come quella abbinata all'inaugurazione, che proseguirà fino al 31 luglio, ed intitolata "Colori del vino" con dodici opere pittoriche e due sculture tutte di artisti piemontesi gentilmente messe a disposizioni da collezionisti privati. Filo conduttore è proprio Bacco, da nature morte del fiammingo Lanfranchi fino a due capolavori di Falchetti ed i due gessi di cui uno di Mario Sturani, artista amico di Cesare Pavese.
Proprio il curatore di quest'ultima rassegna, nonché direttore artistico del museo, Alberto Cottino aprirà l'incontro sul palco del Civico dove prenderanno la parola lo stesso Barbato oltre a Francesca Poggio, presidente regionale "Le donne del vino", il delegato Ais di Asti Giancarlo Nebiolo e lo scrittore genovese Massimo Sannelli. Dal punto di vista organizzativo l'Amministrazione comunale ha deciso di affidare la gestione del Museo Civico all'associazione Aleramo Onlus, di cui è presidente Maria Rita Mottola e vede collaboratore il marico Giancarlo Boglietti, e gli spazi saranno accessibili da maggio a novembre, sabato e domenica con orario continuato dalle 10 alle 18. Il prezzo del biglietto d'ingresso è di 5 euro (ridotto 3, under 18 e over 65).
Maurizio Sala