Forse non sono i vini migliori che abbiamo bevuto allEnofila o forse sì. Di sicuro sono quelli che ci ricorderemo, forse vita natural durante, per aver sentito questa carrellata di degustatori
Forse non sono i vini migliori che abbiamo bevuto allEnofila o forse sì. Di sicuro sono quelli che ci ricorderemo, forse vita natural durante, per aver sentito questa carrellata di degustatori allo sbaraglio. Quattro campioni, decisi, pronti, sicuri di sè. Gente da Rischiatutto per intendersi. Al tal punto che ai sommelier e ai maestri Onav toccava per forza abbozzare.
Una carrellata di abbinamenti dallantipasto al dessert. Temperatura di servizio rigorosamente ambiente.
VALLE DAOSTA MUSCAT PETIT GRAIN FLETRY 2011
Signora attempata con deliziosa sciarpa gialla e chihuahua nella borsa a tracollo. Mentre assaggiava un 323: «Ah come fanno il vino i comunisti» «Come i comunisti signora?» gli rispondeva lAmbrogio di turno. E lei «Lho letto si chiamano Cave de onze communes La cava degli undici comunisti, per me han preso da Rocco e i suoi fratelli. Io lo so il francese mica te. Cosa ci parlo a fare con questo Fuffi».
MALVASIA DELLE LIPARI di Fenech Francesco
«Senti qua il vino che fa la Fenech che meraviglia, chi lavrebbe mai detto che da Giovannona coscia lunga faceva sto salto di qualità e mi diventava Enolloga». «Enno – risponde lamico – io la ga preferivo prima».
RUCHE DI CASTAGNOLE MONFERRATO Crivelli 2011
Ancora la signora attempata: «Senta ho letto che il suo vino ha vinto lOscar. Ma comè Los Angeles, mi dica, e Paul Newman è così bello anche dal vivo?». Risposta del paziente sommelier al di là del bancone: «Meglio da vivo signora molto meglio da vivo».
LAMBRUSCO MANTOVANO 2012 Rosso dei Concari (Cantine Lebovitz)
Bionda iphonata rosa con orecchie luminose rosa da topolina in testa. Sorriso irresistibile. «Mi fa assaggiare il vino che fanno ad Asti, quello della grande Levinski. Lho sentito laltra sera in televisione». Il Mastro assaggiatore, sempre più paziente: «Signorina senta, facciamo cambio io, le passo il mio grembiule e lei mi dà le sue orecchie?».
Battute e scherzi a parte anche stavolta è finita, il salone dellaperitivo degli astigiani ha chiuso, tra chi era contrario e scandalizzato per tutto questo bere e a chi come noi toccherà aspettare appena un anno per poter ridire: Ci vediamo giù in Douja.
l.p.