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Emozione e aneddoti all’evento in ricordo di Massimo Cotto con tanti artisti ospiti [photogallery]

Musica e testimonianze al Teatro Alfieri – Beppe Severgnini: “Quello di stasera è un entusiasmante, stupendo elogio funebre”.

C’era, Massimo Cotto,  il giornalista e critico musicale astigiano mancato lo scorso agosto, ieri sera (martedì) in un Teatro Alfieri da tutto esaurito per la festa dei suoi 63 anni. Una presenza invisibile ma tangibile tra parole e ricordi e aneddoti. C’era, con la sua figura dinoccolata e gli occhiali rossi, nella foto sullo sfondo e nei filmati, con quella voce amata che qua e là risuonava durante lo spettacolo.
È stato così, in modo leggero e ironico, che Massimo ha tenuto compagnia all’evento “Happy birthday in the sky”, volto a ricordarlo nel giorno del suo compleanno, grazie alla partecipazione di numerosi artisti e amici che sono saliti sul palco. Ad organizzare la serata il Comune di Asti e la famiglia Cotto, con la collaborazione dell’associazione CattArte e il supporto di Fratelli Saclà e Bosca.

Gli ospiti

Ognuno dei tanti amici intervenuti si è presentato da sé, ha cantato, raccontato, ricordato. Tra loro il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore Paride Candelaresi, il presidente della Fondazione CrAsti Livio Negro.
“Io non so fare niente – ha poi “salutato” Massimo dallo schermo – forse le uniche cose sono scrivere, parlare alla radio, raccontare storie e vivere intorno alla musica”. E musica ce n’è stata tanta, a cominciare dall’astigiano Simone Poncino che gli ha dedicato una canzone tagliata su misura, e a Dolcenera, graffiante e roca.
“Questa sera abbiamo fatto una cosa molto incosciente”, ha commentato Chiara Buratti, moglie di Massimo Cotto, a inizio serata. E via via, amici vecchi e nuovi si sono susseguiti: Teresa De Desio, Violante Placido, Andrea Scanzi tra emozioni, energia positiva, lacrime; quindi Franco Zanetti, direttore di Rockol e testimone del primo incontro, nel 2003 a San Marino, tra Massimo e Chiara. Poi sul palco è salito Gianluca De Rubertis, e ancora musica e ancora Massimo, la sua voce dallo schermo, in fondo al palco: “La canzone ha il potere di farti tornare indietro nel tempo, piange per te, quando tu non sei in grado di farlo”.

Le parole di Beppe Severgnini

Beppe Severgnini ha evidenziato la grande cultura musicale e la generosità di Cotto. “Quello di oggi – ha tra l’altro detto – è un entusiasmante, stupendo elogio funebre, il momento in cui ricordiamo non le cose fatte, ma il carattere, la freschezza e anche l’incoscienza di Massimo”. I “The Fottutissimi” gli hanno dedicato la canzone “Daniela”. Gli artisti amici che non hanno potuto esserci di persona hanno voluto mandare i saluti tramite video: Ligabue, Ringo, Saturnino, Renga, Giorgia e altri.
La giornalista Stefania Chiale ha sottolineato la generosità e l’umiltà di Massimo. “Un grande narratore, uno scopritore di talenti”, lo ha definito Andrea Scanzi. Ed è poi arrivata la cantautrice Amara, fantastica con “Che sia benedetta”, un suo brano sulla forza delle donne. Amara ha poi chiamato Chiara Buratti sul palco dando vita, con un ricordo di Giorgio Faletti, grande amico di Massimo, a uno dei momenti più emozionanti della serata grazie alla canzone “L’assurdo mestiere”.
E ancora si sono alternati Pippo Ercole, Polina Bosca, Mary Cacciola. “E’ grazie ai genitori di Massimo – ha detto la conduttrice – se abbiamo avuto un uomo così libero di idee”. Andy, Livio Magnini, Eugène hanno ipnotizzato, Simona Orlando lo ha ricordato in modo ironico e divertente: “Era un direttore severo sulle questioni piccole, mai su quelle importanti”.

L’auto di Cotto diventerà un’opera d’arte

Chiara Buratti ha quindi rivelato che a settembre, al relais “Le Cattedrali”, durante l’inaugurazione del festival Germinale, verrà esposta l’automobile di Massimo trasformata in opera d’arte. Bandabardò ha fatto ballare, Claudio Trotti (grazie alla tecnologia) ha dialogato con Massimo, Matteo Gerbi lo ha ringraziato, Roy Paci ha travolto, Mauro Ermanno Giovanardi ha ricordato il Chelsea Hotel, il Decamerock, l’amico.
E alla fine tutti sul palco: “Grazie Massimo che hai ancora il super potere di unire le persone e farle felici”, ha affermato Alex Macinante. C’era anche il figlio Francesco a cantare “Heroes” per una festa bellissima e lunghissima (tanto per usare dei superlativi, come ha scherzato lo scrittore Fabiano Massimi riferendosi al nome suo e di Cotto), finita il giorno dopo. Era l’una e mezza, quando il suo compleanno era già passato. Il primo che Massimo non ha compiuto.

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