«Da ragazzo ero un grande procrastinatore, per cui mia mamma ripeteva sempre: “Guarda che il tempo manca sempre alla fine”. Il titolo del libro, quindi, è innanzitutto un omaggio alla sua figura».
Così Paolo Moretto – consulente aziendale, formatore e Franchisee Asentiv, torinese di origine e residente da alcuni anni a Castagnole Lanze – ha spiegato l’origine del titolo dell’ultimo libro scritto, da pochi giorni in libreria, ovvero “Il tempo manca sempre alla fine – Come disporre magicamente di venticinque ore al giorno e godere la pienezza della vita” (Space4business, 22 euro). Libro che l’autore – esperto di comunicazione interpersonale e in pubblico, gestione delle relazioni e uso consapevole del tempo e dell’energia – ha presentato nei giorni scorsi presso la libreria “Marchia Mondadori” in dialogo con l’avvocato Silvia Bagnadentro.
Il libro
«Ho impiegato sette anni a scrivere questo libro – ha puntualizzato l’autore – perché volevo farlo proprio bene. Ho letto libri, ho raccolto più di 400 articoli, ma poi rimaneva sempre da finire. Nel frattempo ho scritto altri due libri sul tema della comunicazione in videoconferenza. Sono servite poi le vacanze di Natale dello scorso anno per completarlo e riuscire a convincermi che era pronto per essere pubblicato, cosa che gli autori fanno con difficoltà».
Moretto ha anche spiegato perché l’immagine di una rana campeggia in copertina.
«La rana – ha spiegato – è un timer. Per chi si occupa di gestione del tempo esiste un caposaldo, ovvero la tecnica del pomodoro, nata da un programmatore informatico, che io ho trovato un po’ rigida. Per cui ho deciso di elaborare un metodo io. Perché la rana? Con un passato da militare (ufficiale di artiglieria da montagna in congedo) e un presente da alpino, conosco una tattica della marina militare americana, adotatta nella seconda guerra mondiale, tradotta in italiano “salto della rana”: consisteva in un alternarsi tra attacchi intensi rapidi, ritirate strategiche, e poi di nuovo attacchi. Ecco, questo è un metodo che utilizzo e consiglio quando bisogna eseguire lavori impegnativi: periodi di lavoro alternati a pause di 5/10 minuti, dove la penna cade ma il cervello continua a lavorare, e poi di nuovo periodi di lavoro».
Le parole chiave
Focalizzazione è una delle parole chiave del libro, che rimanda all’utilità del volume. «L’intento – ha affermato – è ottenere un risultato importante: avere una vita appagante, piena, possibilmente anche prospera, ma senza l’affanno di riempire le giornate. E questo si ottiene avendo in mente una focalizzazione, sapere cioè cosa si vuole fare e dove si vuole arrivare. Da qui la seconda parola chiave: visione. Se io so dove voglio essere tra cinque anni – e lo so in maniera molto dettagliata, mi ci vedo, parlo con il “me” tra cinque anni – tutto quello che faccio, lo faccio alla luce di questo mio progetto. E’ qualcosa di più concreto di un sogno, che mi aiuta a fare scelte e a prendere decisioni importanti».
«Per fare un esempio personale, nei giorni scorsi ho lasciato un’attività che è stata per me molto importante (ovvero il ruolo di Director BNI nelle province di Torino Asti, Alessandria e Savona), che mi ha aiutato a stare bene in Asti, perché non mi stava portando dove voglio essere tra cinque anni. E cioè a portare mille clienti – imprenditori, professionisti, manager – a godersi il palcoscenico personale e professionale, che significa essere padroni delle proprie giornate, del proprio tempo e della propria vita».