L'emozione di uno studente che per la prima volta solleva lo sguardo su Palazzo Nuovo, e sa che quella sarà la sua vita per anni. Un soggetto stimolante per romanzi e film da destinare a un
L'emozione di uno studente che per la prima volta solleva lo sguardo su Palazzo Nuovo, e sa che quella sarà la sua vita per anni. Un soggetto stimolante per romanzi e film da destinare a un pubblico di ragazzi, ma se sono i ragazzi a raccontare questa storia, allora la prospettiva cambia. E cambia il mezzo scelto. La storia di Tomaso, studente a Torino, è al centro di Tracklist, una serie che con ironia e toni surreali ritrae gioie e dolori comuni a tanti universitari. Una storia che però non si vedrà in tv, "Tracklist" esce a puntate su YouTube e per questo rientra nel fenomeno web series, produzioni nate per essere guardate e diffuse in rete. Sono dodici gli episodi diretti da Luca Gaddini, laureato al Dams, e scritti da Paolo Vizzari, diplomato alla scuola di scrittura Holden.
«Siamo riusciti a gestire un progetto così complesso con un budget pari a zero – racconta quest'ultimo -. Sono serviti tanta programmazione, ma soprattutto tanta, tanta incoscienza. Devi essere matto per sperare che 200 persone lavorino per mesi a ritmi mostruosi, senza vedere un soldo e senza mancare a un giorno di riprese.» La prima puntata è stata pubblicata su YouTube mercoledì scorso, le prossime undici arriveranno a cadenza settimanale sul canale Tracklist the series. Il progetto, che ha il sostegno della Film Commission, è stato condiviso con numerosi giovani attori provenienti dallo Stabile e dal Teatro Ragazzi di Torino. «In questa serie c'è molto della nostra esperienza di studenti, ma è tutto filtrato attraverso una lente grottesca e poco riconoscibile, perché il soggetto l'abbiamo scritto in quattro. Un ruolo chiave lo gioca la musica, essenziale perché il protagonista Tomaso riesca a ricordare e raccontare con precisione le situazioni a essa legata.»
In "Tracklist" è impegnato anche l'astigiano Alessandro Crisci. 27 anni, laureato in storia e critica del cinema, attualmente segue un corso da direttore della fotografia e operatore all'Accademia nazionale del cinema di Bologna. «Sono stato coinvolto perchè il regista è stato il mio coinquilino nel periodo universitario – racconta Alessandro – e ho collaborato al soggetto e alle riprese. Credo che le web series siano un buon punto di partenza per avvicinarsi a questo mestiere, mi hanno permesso di capire il funzionamento di una produzione audio-visiva. Certamente il cinema ha altri mezzi e altri costi, ma così ho avuto modo di sperimentare e di mettermi alla prova.»
Enrico Panirossi