Una mostra incentrata sul rapporto padre figlia. È il messaggio che vuole lanciare Silvia Ferraris con la sua personale al Foyer delle Famiglie di via Milliavacca che aprirà venerdì 26 agosto, alle 19.30, e durerà per circa un mese. La mostra sarà visitabile dal giovedì al sabato dalle 17 alle 19. Per altri orari, su appuntamento, si può telefonare al numero: 0141/592732.
La pittrice, e artista poliedrica, Silvia Ferraris, 45 anni, figlia del compianto preside astigiano Serafino Ferraris, ha deciso di allestire questa mostra dal titolo “Rifrazioni – infiniti percorsi di luce” anche per ricordare il suo amato padre, scomparso circa un anno fa. Un padre per lei ma anche per i suoi tanti studenti che lo ricordano sempre con molto affetto.
«Le connessioni intime dell’anima – spiega Ferraris – si dispiegano attraverso i colori acrilici che si soffermano e indagano sulle forme universali del sentimento di padre e figlia».
Il percorso
Silvia Ferraris ha studiato a Torino, dove si è laureata prima in Scienze della Comunicazione e poi in Scienze dell’Educazione. È una educatrice professionale impegnata nel sociale e nell’arte.
La storia di Silvia Ferraris segue un sogno: «Ho sempre avuto il desiderio di visitare luoghi lontani, per conoscere e sperimentare la vita e la cultura altrove tessendo relazioni eque e nel rispetto reciproco. Ho lavorato per alcuni anni con i minori stranieri non accompagnati che arrivavano in Italia. Anche questa attività mi ha persuaso a partire per coltivare il mio sogno».
Il trasferimento in Burkina Faso
Nel 2014 è così partita da Asti per il Burkina Faso. Pian piano ha scoperto uno Stato che le ha rubato il cuore e dove ha conosciuto suo marito Didier con il quale ha formato una splendida famiglia con i figli Ilesdore e Mathis. «Didier è un burkinabè. I nostri figli hanno 8 e 6 anni, viviamo nella capitale, Ouagadougou, e i bimbi frequentano una scuola internazionale. A loro parlo sempre dell’Italia, delle sue tradizioni e della sua cultura. Vivere in Burkina è stata una scelta condivisa».
In Africa Silvia Ferraris svolge la professione di arte terapeuta in scuole e centri di accoglienza. È fondatrice e coordinatrice di “Waga Studio”, associazione e centro culturale per adulti e bambini. Proprio il Paese africano ha acceso in lei la voglia di tornare a immergersi nella pittura. Ha esposto alla collettiva “Wekre Éclosion” a Ouagadougou che vuole promuovere l’arte locale del Paese.
Silvia Ferraris è anche ballerina: è performer alla prima edizione del Festival di Performance di Ouagadougou con “Et si moi je suis toi. Les restes de la vie”.
Da un evento negativo, come la morte del padre, Silvia Ferraris ha dunque trovato l’ispirazione di trasformare il vuoto lasciato dalle emozioni dolorose in ricordi pieni di affetto e di riconoscenza grazie alla forza dell’arte. E, quindi, di esporre proprio nella città in cui è nata e da cui è partita.