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Cultura e Spettacoli

L’attore, un ruolo inutile
e il matrimonio senza sesso di Maggie

Questa settimana il sipario del Teatro Alfieri si aprirà per rivelare la paura del fallimento e le ipocrisie che si nascondono in famiglia. "Vocazione" e "La gatta sul tetto che

Questa settimana il sipario del Teatro Alfieri si aprirà per rivelare la paura del fallimento e le ipocrisie che si nascondono in famiglia. "Vocazione" e "La gatta sul tetto che scotta" sono gli spettacoli che verranno proposti sul palco cittadino, rispettivamente stasera (martedì) e giovedì. Il primo è proposto per la rassegna Parole d'Artista, curata dal Teatro di Dioniso, ed è scritto e interpretato da Danio Manfredini, una delle voci più interessanti del teatro contemporaneo (ore 21, ingressi 12 e 7 euro). Un testo che prende ispirazione da frammenti di note opere teatrali, i cui protagonisti sono gli stessi attori, e da frammenti del repertorio drammaturgico firmato da Manfredini: si passa così da Bernhard a Harwood, passando per Cechov, Fassbinder, Khane, Testori, in un ideale percorso introspettivo che mette al centro dell'attenzione l'artista.

Nel microcosmo del palcoscenico Manfredini si reincarna nella condizione di altri attori che, prima di lui, hanno preso la strada del teatro e sperimentato l'inquietudine dell'uomo. «Si tratta di un percorso che verte sul tema dell'attore di teatro e della sua vita. Metto a fuoco questo soggetto in un momento in cui sembra inutile occuparsi di teatro, di arte e di conseguenza dell'attore-autore-regista teatrale, figura che sembra in disuso. Pur accogliendo i progressi della tecnologia e il potenziale che offrono all'arte, ritengo centrale la figura dell'artista nella sua essenza umana scarna. Fosse anche, come si dice, che il teatro è destinato a sparire, ci tocca dare luce al tramonto. Sarebbe comunque un privilegio, glorificare il momento del tramonto, così vicino al buio».

E' invece uno sguardo impietoso sulla società americana lo spettacolo in programma giovedì, tratto dal celebre testo di Tennessee Williams, vincitore nel 1955 del Premio Pulitzer (ore 21, ingressi 20 e 15 euro). Protagonisti Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni, sul palco interpreti di una coppia sposata ma incapaci di trovare la passione. Maggie, innamorata perdutamente del marito, ex sportivo e attualmente infortunato a una caviglia, è stufa della situazione e gli chiede di desiderarla, non riuscendo però a solleticare le fantasie dell'uomo: questi, perso nelle nebbie dell'alcol, non la degna di considerazione e si schernisce dagli attacchi della moglie con risposte brusche ed evasive. Il sogno della donna è coronare il suo ideale d'amore con una gravidanza, così incalza l'uomo accusandolo di essere diventato un alcolista dopo la perdita del suo più caro amico, Skipper. Quest'ultimo, ex compagno di squadra morto suicida, si dice fosse innamorato di Brick. Lo ricambiava? La domanda aleggia in famiglia, fino a diventare un dubbio troppo grande per la coppia.

e.p.r.

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