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L’ingegnere che coltivava biologicoUna giornata per ricordare Giuseppe Ratti
Cultura e Spettacoli

L’ingegnere che coltivava biologico
Una giornata per ricordare Giuseppe Ratti

Se ne era andato investito da un Suv, lui che era pedone per scelta, lui che si era sempre speso sui temi dell'ambiente. Destino beffardo quello di Giuseppe Ratti, ignegnere minerario e docente al

Se ne era andato investito da un Suv, lui che era pedone per scelta, lui che si era sempre speso sui temi dell'ambiente. Destino beffardo quello di Giuseppe Ratti, ignegnere minerario e docente al Politecnico di Torino, scomparso a 78 anni lo scorso dicembre. Una vita ricca di spunti utili per guardare al futuro, cui sarà dedicata la giornata di studio in programma domani – sabato – all'Università di Asti. A partire dalle 9.30 interveranno numerosi ospiti dal mondo accademico e imprenditoriale per raccontare il loro rapporto con Ratti, punti di vista che contribuiranno a creare attraverso diverse sfaccettature la complessa personalità di un uomo dai molteplici interessi.

Dopo i saluti di Michele Maggiora e Giorgio Ferrero, lo scrittore Gianfranco Monaca parlerà degli anni trascorsi insieme al liceo, mentre il periodo in cui frequentò il Collegio Universitario di Torino sarà l'oggetto dell'intervento di Angelo Meo, docente del Politecnico. Sarà invece l'ingegnere tedesco Hans Kinigadner a raccontare l'esperienza come borsista negli Usa di Giuseppe Ratti, quindi Ernesto Armando e Giorgio Martinotti ne tracceranno la figura di docente di Geofisica. Ratti compì anche spedizioni scientifiche in Medio Oriente, in virtù delle sue competenze nel settore petrolifero.

L'atmosfera, gli obiettivi e il rapporto nato durante quelle esperienze in Iraq e Afghanistan saranno al centro degli interventi di Fabrizio Pennacchietti, Roberta Ricciardi Venco, Andrea Bruno e Riccardo Varvelli, tutti docenti del Politecnico e dell'Università di Torino. Ad Asti il nome di Giuseppe Ratti è ricordato anche per il suo contributo al dibattito sulla Tangenziale Sud Ovest, opera che l'ingegnere scomparso avversò con il peso della sua esperienza. Ne parlerà Giorgio Caracciolo, avvocato e consigliere comunale che fu presidente del comitato contrario alla tangenziale, mentre l'agronomo Luca Durandi racconterà il Giuseppe Ratti contadino.

Trent'anni fa era stato uno dei primi a produrre frutta biologica, unendo anche in questo campo il rigore scientifico e la passione per la sperimentazione. A concludere la giornata sarà l'intervento del figlio Carlo Ratti, direttore del laboratorio Senseable City al Mit in Massachusetts, quindi sarà presentato il bando di assegnazione di sei borse di studio in memoria dell'ingegnere astigiano. Dall'Università ci si potrà poi spostare nella chiesa di Santa Maria Nuova, dove suonerà dal vivo l'Ensemble La Sonnerie, composta da Luisa Ratti (violino), Gualtiero Marangoni (viola) e Marco Vincenzi (clavicembalo).

Enrico Panirossi

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