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La Bohème di Aki Kaurismakie altre tre pellicole per Pastrone
Cultura e Spettacoli

La Bohème di Aki Kaurismaki
e altre tre pellicole per Pastrone

Ultimi due appuntamenti questa settimana con “Cartapesta, lenzuola e manovelle”, rassegna cinematografica dedicata all’astigiano Giovanni Pastrone e giunta all’undicesima edizione.

Ultimi due appuntamenti questa settimana con “Cartapesta, lenzuola e manovelle”, rassegna cinematografica dedicata all’astigiano Giovanni Pastrone e giunta all’undicesima edizione. «Un’edizione ricca di passione e aspettativa con un occhio verso il 2014, quando celebreremo il centenario di “Cabiria”, evento che segnerà il gran finale del Progetto Pastrone», come ha spiegato qualche settimana fa Livio Musso, da sempre motore trainante dell’iniziativa, durante la conferenza stampa di presentazione. La kermesse chiude in grande stile mercoledì e giovedì, sempre in Sala Pastrone e con ingresso libero. Ad aprire le “danze” in questa settimana conclusiva è, proprio domani, “Vita da Bohème” (1992) del finlandese Aki Kaurismaki, pellicola che, citando lo stesso Musso, «ha una bellezza che sfiora, in certe scene, la poesia».

Liberamente tratto dal romanzo “Scènes de la vie de bohème di Henri Murger”, il film narra le vicende di Marcel, scrittore parigino, Rodolfo, pittore albanese, e Schaunard, compositore irlandese. I tre si ritrovano a condividere il poco denaro che riescono a racimolare attraverso la loro arte e malgrado la povertà della loro condizione affrontano la vita con tenera dignità in un misto di ironia e fatalismo. Rodolfo conoscerà anche l’amore con Mimì.

A chiudere la rassegna saranno invece, giovedì sera, tre pellicole proiettate in serie. Si parte con “Le danse de l’eventail” (1897), proveniente dall’associazione Lumière, “Gli ultimi giorni di Pompei” di Eleuterio Rodolfi (Ambrosio Film, 1913 – Tratto dal romanzo di Bulwer Lytton “The last days of Pompei”) e “Buonasera fiori” (Ambrosio Film, 1906), con l’accompagnamento musicale su partitura originale del Maestro Walter Graziani eseguita dal Maestro Stefano Maccagno, che proprio nei giorni scorsi si trovava a Budapest per sonorizzare “Cabiria”.

l.g.

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