E’ Marina Marazza la vincitrice “assoluta” della 13esima edizione del Premio Asti d’Appello, di cui oggi si è tenuta la cerimonia finale al Teatro Alfieri. Con il suo romanzo storico “Io sono la strega” (Solferino) si è infatti aggiudicata il riconoscimento assegnato dalla giuria popolare, che comprende i soci dell’Associazione del Premio Asti d’Appello e gli studenti (una penna stilografica Aurora Hastil) e il premio Asti d’Appello 2021 (un assegno da 10mila euro).
La cerimonia – che si è svolta nuovamente alla presenza del pubblico in sala, dopo la pausa dell’anno scorso a causa della pandemia – è stata condotta da Chiara Buratti, affiancata da Massimo Cotto che ha proposto le recensioni dei romanzi in gara: “I delitti della salina” di Francesco Abate, edito da Einaudi, finalista al Premio Scerbanenco 2020; “Il vecchio lottatore e altri racconti postemingueiani” di Antonio Franchini (NNeditore), finalista al Premio Bergamo; “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi), finalista al Premio Strega; appunto “Io sono la strega” di Marina Marazza (Solferino), finalista al Premio Bancarella; “L’arte di legare le persone” di Paolo Milone (Einaudi) dal Premio Alassio e “Se l’acqua ride” di Paolo Malaguti (Einaudi) dal Premio Campiello. A causa dell’assenza per improvvisi motivi di salute, è stato invece squalificato Paolo Di Stefano, autore di “Noi” (Bompiani) che era il settimo romanzo in gara.
Gli scrittori hanno presentato una breve arriga a difesa del proprio libro di fronte ad una giuria togata formata da Guido Carlo Alleva, avvocato del Foro di Milano; Mario Barbuto, già presidente della Corte d’Appello di Torino; Giancarlo Girolami, presidente Tribunale di Asti; Cristiana Maccagno Benessia, avvocato del Foro di Torino; Alberto Perduca, già procuratore della Repubblica di Asti; Paolo Rampini, presidente sezione Tribunale di Asti.