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Cultura e Spettacoli

Nizza, la vendemmia 2014
sarà etichettabile come “Nizza”

Brindisi di fine anno a favore del Nizza docg: grazie al decreto di etichettatura transitoria, in attesa dell'approvazione di Bruxelles, la Barbera d'Asti prodotta sul territorio e in base al

Brindisi di fine anno a favore del Nizza docg: grazie al decreto di etichettatura transitoria, in attesa dell'approvazione di Bruxelles, la Barbera d'Asti prodotta sul territorio e in base al disciplinare nella vendemmia 2014 sarà etichettabile ufficialmente come "Nizza". Le prime bottiglie saranno sul mercato nel 2016, perciò c'è tutto il tempo di prepararsi. «L'ultima vendemmia si può definire un'annata dura, che però ha saputo piacevolmente stupirci ? commenta il produttore Gianni Bertolino, Tenuta Olim Bauda ? Sarà premiato, per qualità, chi ha saputo lavorare bene già in vigna».

Ma l'anno che volge a conclusione ha portato molte promettenti sorprese, tra cui punteggi elevati per la Barbera del Nicese sulle principali guide nazionali, nonché un incrementato flusso turistico: «I visitatori arrivano da noi, magari dopo un giro nelle Langhe, con l'obiettivo di degustare e acquistare la nostra Barbera». E sarà una vita sul mercato, quella del Nizza, inscindibile dal territorio di provenienza, così come mette in risalto Gianluca Morino di Cascina Garitina, presidente dell'Associazione Produttori del "Nizza": «Le cantine locali si stanno attrezzando per accogliere sempre un maggior numero di persone e per ospitarle al meglio. La nascita del Nizza docg è il compimento di un percorso naturale, non una divisione ma un'evoluzione».

Nel futuro la prospettiva è di una stretta collaborazione tra i produttori associati e il Consorzio per la Tutela dei Vini d'Asti e del Monferrato. Che annuncia, per voce del suo presidente Filippo Mobrici, un'importante campagna pubblicitaria sulle pagine del prestigioso magazine americano "Wine Spectator": «Daremo risalto all'intero mondo del Barbera con "My name is Barbera", identificazione della "rossa" di eccellenza tramite il racconto del suo territorio, che utilizzerà anche gli strumenti di comunicazione più moderni come un blog dedicato. Si svolgerà in parallelo con un'iniziativa analoga del Consorzio del Barolo, ottima occasione per fare squadra».

Costo previsto della campagna circa 200 mila euro. In Piemonte il vitigno Barbera è coltivato per un'estensione di circa 17 mila ettari, un terzo dei vigneti regionali. 4000 ettari sono di Barbera d'Asti, 2500 di Barbera Piemonte. Il volume di produzione tra la vendemmia 2013 e quella 2014 ha subito un calo di circa il 10%. Conclude il vice presidente del Consorzio Stefano Chiarlo: «Fino a pochi anni fa la diffusione era limitata al Piemonte e alla Liguria. Oggi quasi 12 milioni di bottiglie di Barbera d'Asti sono esportati all'estero».

Fulvio Gatti

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