Torna “Segni particolari: migrante”, la rassegna cinematografica organizzata da Noix De Kola, l’associazione astigiana che si occupa di promuovere l’integrazione sociale dei cittadini migranti.
«In questa edizione – spiega Gabriella Sanlorenzo, presidente dell’associazione – porteremo sullo schermo le storie di uomini e donne che hanno fatto della loro vita una lotta alle ingiustizie. Non è facile scardinare preconcetti, perseguire ideali e lottare. Ma ci sono storie di vita che dimostrano quanto questo sia possibile. La nostra rassegna vuole raccontarle».
L’appuntamento è al Cinema Lumière di corso Dante 188 da stasera (mercoledì) al 27 aprile, sempre alle 20.45 e con ingresso gratuito (obbligatori Green Pass rafforzato e mascherina FFP2). Quattro le pellicole in cartellone che saranno accompagnate dalla presenza di autori e attivisti appartenenti a varie realtà associative.
Il calendario
Si comincerà stasera con “Nasrin” per la regia di Jeff Kaufman. Girato in Iran, offre un ritratto dell’attivista per i diritti umani e prigioniera politica Nasrin Sotoudeh. È prevista la partecipazione di Irene Venturino, Clio Marasso e Simona Franzino di Amnesty International.
La rassegna proseguirà mercoledì 13 aprile con “La Napoli di mio padre”, cortometraggio di Alessia Bottone che, attraverso il racconto del padre Giuseppe emigrato da Napoli, conduce a riflettere sul tema della fuga e sulla paura dell’ignoto che accomuna gli emigranti italiani del secolo scorso ai migranti a bordo dei barconi dei giorni nostri. È prevista la partecipazione della regista. A seguire “Limbo’s Fragment”, per la regia di Luciano Attinà, che descrive l’ormai distrutto campo profughi di Moria e la tendopoli adiacente, nell’isola greca di Lesbo, dal punto di vista dell’attivista italo-marocchina Nawal Soufi.
Mercoledì 20 aprile spazio al documentario diretto da Jared P.Scott “The great green wall”, racconto del progetto della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione in Africa creando una grande muraglia verde che si estenda dal Senegal all’Etiopia per riforestare il Sahel e il Sahara, ricoprendo di alberi 100 milioni di ettari di terreno. La narrazione avviene attraverso la musica e le interviste della cantante maliana Inna Modja, che conduce lo spettatore in un viaggio che sottolinea come cambiamenti climatici e tematiche sociali, come il terrorismo o i viaggi migratori verso l’Europa, siano intrecciati in modo significativo. È prevista la partecipazione di Dennis Bejarano (Rete Asti Cambia) e Francesca Moro (Friday for future).
Mercoledì 27 aprile verrà proiettato “Libero” di Michel Toesca. Il documentario narra la storia di Cédric Herrou, un contadino della Val Roja, estesa tra Francia e Italia, che offre ospitalità ai migranti che cercano di superare il confine fra i due Paesi in cerca di una vita migliore. In questo limbo chiuso fra due Stati, le politiche sull’immigrazione rendono impossibile l’ingresso sul territorio francese, ma Cédric Herrou, grazie all’aiuto di amici e volontari, sfida le istituzioni. Per questo cinque anni fa è stato accusato di favorire l’immigrazione clandestina, ma nel 2021 è stato riconosciuto non colpevole sulla base del principio di fratellanza.
È prevista la partecipazione di Silvia Massara, attivista sul confine italo – francese (rifugio “Fraternità Massi” di Oulx).
La rassegna è realizzata col sostegno del Centro servizi per il volontariato in collaborazione con Amnesty International, Acli, Diocesi di Asti, Asti Cambia, Welcoming Asti.