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Cultura e Spettacoli
Giovedì Santo

“Pacem in Terris”, la Passiun di Castagnole Monferrato rivolge il pensiero alla pace

Torna questa sera l’azione teatrale ideata da Luciano Nattino che si snoderà per le vie del paese al seguito del Cristo-albero

Un appuntamento fisso nella Settimana Santa, uno sguardo laico che è entrato nelle consuetudini di credenti e non. La Passione di Castagnole Monferrato, dal sottotitolo “Pacem in Terris”, giunge quest’anno alla ventesima edizione e sarà proposta questa sera, serata del Giovedì Santo, alle 21. “La Passiùn di Gesü Crist”, diretta da Antonio Catalano e Patrizia Camatel e ideata da Luciano Nattino, proposta da casa degli alfieri/Archivio Teatralità Popolare, è un’azione teatrale con fiaccole, “suoni delle tenebre”, canti, nel centro storico del paese (piazza Statuto, via d’la Miraja e cortile dei Camminatori di Domande), alla quale parteciperanno giovani, uomini, donne e bambini e artisti di strada. Vedrà anche la partecipazione del vescovo di Asti monsignor Marco Prastaro, dei bambini dell’orchestra di fisarmoniche ASE’ (Accordion Suzuki Ensemble) diretta da Elena Enrico, del gruppo “Teatralmente compagnia dell’Incontro” di Castello di Annone, del gruppo folk “J’Arliquato”.

«La Passione torna alla sua essenza di espressione popolare e canto piemontese di antica memoria, senza effetti speciali né costumi orientali, al seguito del Cristo-albero. Dopo gli ultimi due anni in cui la Passiùn è stata realizzata sul web, a causa della pandemia, il 2022 vedrà il ritorno della manifestazione dal vivo, con il pubblico, o meglio i “pellegrini” che si raccoglieranno nella piazza principale del paese e da lì percorreranno il consueto cammino rituale nel centro storico – spiega Massimo Barbero, che cura l’organizzazione dell’evento – Perché la tradizione non si estingua, ricorda spesso l’antropologo astigiano Piercarlo Grimaldi, fautore insieme al drammaturgo Luciano Nattino della rinascita dell’antico rito nei primi anni Duemila, essa va reiterata in forme riconoscibili. Ma il rispetto della tradizione non esclude la componente di innovazione, di rilettura, che è lecita ed anzi auspicabile ad ogni generazione. E quindi ci sarà spazio per nuovi linguaggi, dell’arte e della tecnologia; e per nuove parole che restituiscano l’immagine del tempo presente e lo pongano simbolicamente ai piedi di Gesù, uomo innocente e sofferente, nella notte della sua agonia».

L’edizione di quest’anno porta il richiamo alla pace: “Pacem in Terris”, come l’enciclica di papa Giovanni XXIII (1963) che si pronuncia contro la guerra, i soprusi e difende la dignità e la libertà di ogni essere umano. «“Pace” è una parola preziosa che si pronuncia come un desiderio cui il cuore tende, specialmente in questi tempi in cui la guerra si è riavvicinata al nostro quotidiano; “pace” è un concetto scomodo, che sale spesso alle labbra dei potenti, che ne parlano mentre armano le loro truppe e i loro confini. Vogliamo fare della sera del Giovedì Santo un momento di veglia, di testimonianza, di vicinanza a quanti soffrono le conseguenze della guerra, ovunque si trovino nel mondo. Sarà un incontro aperto, come sempre, a tutte le confessioni, a credenti e cercanti, che vedrà la partecipazione attiva della comunità di Castagnole, del vescovo di Asti Mons. Marco Prastaro, di artisti ospiti che proporranno il loro punto di vista, di gruppi di ogni età e provenienza. Interverranno anche nuovi amici venuti dall’Ucraina, intorno a cui vogliamo stringerci con calore. Tra di essi l’attrice ucraina Diana Lavrinova, che parteciperà alla serata. Grazie alla collaborazione con la Caritas di Asti in questo periodo sono stati organizzati incontri e dialoghi con i profughi che sono stati accolti nell’Astigiano e sono state raccolte testimonianze, rielaborate anche grazie ad un gruppo di scrittura creativa». Sarà presente anche la “Rete Welcoming Asti”, che vede riunite molteplici associazioni astigiane che hanno sentito l’esigenza di integrare le proprie forze e sensibilità per migliorare la qualità, il coordinamento e,
auspicabilmente, potenziare l’impatto delle diverse iniziative. Parteciperà inoltre Alba Nicoletti, moglie di Luciano Nattino, per portare il consueto ricordo del compianto artista a oltre quattro anni dalla sua scomparsa.

Tra le novità, la lettura del testo di Nattino “Il quarto Re Magio”, recentemente riscoperto e presentato in occasione dell’Avvento 2021. «La “parabola” del Quarto Re, arrivato in ritardo a Betlemme, ma giunto, finalmente, ai piedi della Croce, al cospetto del maestro tanto cercato, si conclude infatti nel tempo pasquale, poiché unisce idealmente i due punti cardine della vicenda terrena del Cristo, dalla nascita alla morte e resurrezione. Il personaggio di Artabàn, il magio giunto dal freddo nord, e che non si è mai arreso nella sua ricerca nonostante le mille peripezie, è inoltre l’emblema dei tanti “camminatori di domande”, così li ha chiamati Nattino, che vivono la vita con consapevolezza e non si arrendono davanti alle prove».

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