È ormai ai blocchi di partenza l'edizione numero 37 di Astiteatro. Il via verrà dato mercoledì 24 giugno con il monologo "Muri. Prima e dopo Basaglia" scritto da Renato Sarti e
È ormai ai blocchi di partenza l'edizione numero 37 di Astiteatro. Il via verrà dato mercoledì 24 giugno con il monologo "Muri. Prima e dopo Basaglia" scritto da Renato Sarti e portato in scena alle 21 al Palco del Teatro Alfieri da Giulia Lazzarini (ingresso 8 euro; ridotto 6 euro).
Direttore artistico dell'edizione di quest'anno è Pippo Delbono. Una scelta, quella dell'attore e regista ligure, motivata dalla volontà di «aprire un nuovo capitolo di un libro che ha conosciuto pagine esaltanti, ma che ha bisogno di nuovo inchiostro» come ha spiegato qualche giorno fa in conferenza stampa l'Assessore alla Cultura Massimo Cotto. «Mi piacerebbe -? ha dichiarato Delbono -? che Asti diventasse il luogo di una vera nuova drammaturgia contemporanea. Una drammaturgia fatta con le parole, con i corpi, con i suoni, con le immagini, con il bisogno di ascolto, di un nuovo ascolto; una drammaturgia per i colti e gli incolti, gli italiani, gli europei e che possa parlare anche agli immigrati, agli zingari, agli esclusi dai luoghi sacri della cultura».
E in questo senso già mercoledì 24 all'ex Palestra Muti si terrà "L'accoglienza ci fa bene" con Marco Rovelli e i profughi del Centro di Accoglienza di Asti (ingresso libero). La rassegna proseguirà fino al 30 giugno tra teatro, musica, danza, cinema, fotografia e, sotto il titolo "Passione, amore e fede" (che secondo gli organizzatori vuole indicare l'unico modo possibile per fare ancora arte) si snoderà attraverso due filoni: le donne e i profughi. Durante Astiteatro resterà aperta la mostra "Ma mère et les autres", allo Spazio Garipoli di via San Martino. Qui verranno organizzate ogni giorno dalle 18 alle 22 visite guidate per quaranta persone alla volta. Attraverso un labirinto di tende di plastica, schermi e installazioni video?musicali, i visitatori saranno condotti in un percorso coinvolgente nel grembo di una madre.
Bartolo Gabbio