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"Rock n’roll Is [UN]dead",parola degli astigiani The Swede
Cultura e Spettacoli

"Rock n’roll Is [UN]dead",
parola degli astigiani The Swede

Il rock'n'roll è morto? Gli astigiani Fabio "FaDeluxe" Delcré (voce e chitarra), Andrea "Littol Wayne" Camerano (basso e voce), Flavio "Marlon Sbando" Ritelli

Il rock'n'roll è morto? Gli astigiani Fabio "FaDeluxe" Delcré (voce e chitarra), Andrea "Littol Wayne" Camerano (basso e voce), Flavio "Marlon Sbando" Ritelli (chitarra e voce) e Matteo "The Grease" Grasso (batteria), in altre parole i The Swede, se lo domandano nella loro opera prima, intitolata non a caso "Rock n'Roll Is [UN]dead". Un album di inediti, con testi in inglese, che ha nelle chitarre distorte e in un immaginario a metà strada fra b?movie, zombie e fumetti i propri principali codici espressivi. Ne parliamo con Delcré, fondatore del gruppo.

Quando e come è nata la band?
«Nel 2012. Volevo dare finalmente voce a brani scritti nel corso degli anni e che erano rimasti nel cassetto. Ho contattato Littol e Sbando e in seguito si è aggiunto Matteo. La nostra intenzione era di fare un rock'n'roll scanzonato e abbiamo da subito iniziato a lavorare sul materiale che è poi finito nel disco».
Perchè questo nome?
«Ne volevamo uno breve e tagliente ed è venuto fuori The Swede. Solo successivamente gli abbiamo dato un senso creandogli attorno la storia de "Lo Svedese", una sorta di Capitan Harlock in salsa "spaghetti western" che torna dall'Aldilà per vendicare la morte del rock'n'roll. The Swede è anche un omaggio allo Scan Rock anni ?90».
Dove è stato registrato l'album?
«All'Archensiel Studio di Paolo Penna (chitarrista dei Noàis ? ndr) a Quarto d'Asti tra aprile e luglio 2014».
Nel disco cantate in tre. Perchè questa scelta?
«Ci manca un cantante ufficiale e ognuno di noi (io, Littol e Sbando) ha caratteristiche vocali diverse che cerchiamo di sfruttare a seconda del brano».

L'album è pubblicato dalla Go Down Records. Come nasce la vostra collaborazione?
«Produce gruppi rock'n'roll, garage e stoner che ho sempre ascoltato. Ho contattato l'etichetta, il materiale è piaciuto e ha deciso di curarne distribuzione e promozione».
Dove si trova il disco?
«Ai nostri concerti e in alcuni negozi in Italia e all'estero, vista la distribuzione internazionale dell'etichetta. E' inoltre disponibile in digitale su Bandcamp e CdBaby o sul sito www.godownrecords.com».
Avete già realizzato tre video, ne avete altri in programma?
«In realtà l'unico ufficiale è quello di "Strange", il singolo del disco, diretto da Mattia Capone. E' una sorta di horror in chiave ironica in cui noi The Swede siamo alle prese con i nostri alter ego amanti di altri generi musicali che vengono trucidati dalle nostre versioni zombie rock'n'roll. Abbiamo voluto reagire così alla scarsa diffusione della musica rock in italia. E non parlo dei mostri sacri come Ac/Dc o Rolling Stones, ma di tante band anche contemporanee di cui nessuno sa nulla. Ci sono poi due video ufficiosi, "Lads Come On" e "W.D. (Walking Dead)", realizzati da noi e ispirati ai videogiochi anni ?80. Più avanti dovremmo realizzare il clip ufficiale del brano "Araknophobia"».

Ma il rock'n'roll è morto o no?
«Il rock'n'roll non ha più niente da dire dal punto di vista creativo, però in Italia è ancora un genere non riconosciuto nonostante ci siano musicisti e fan. C'è poca informazione sul genere. C'è Virgin Radio ma è comunque mainstream, non fa scouting di gruppi emergenti. Non c'è neanche più una tv che parli veramente di rock e i ragazzini di oggi hanno difficoltà a essere informati sulle cose che escono. Il titolo del disco fa proprio riferimento a questo: un genere non morto perchè è ancora vivo e suonato nell'underground».
Concerti in programma?
«Il 7 novembre al Live 23 di Alessandria e il 30 dicembre al Sidro Club di Savignano sul Rubicone (Fc). Inoltre stiamo trattando alcune date di spalla a gruppi internazionali».

L'ALBUM
Prima prova discografica: superata. I The Swede propongono, con stile, un rock'n'roll che strizza l'occhio alla scena scandivana anni ?90 (Hellacopters e Gluecifer in testa) senza dimenticare numi tutelari quali i Lynyrd Skynyrd. È anacronistico suonare così oggi? Forse. Ha realmente importanza? No. I dieci pezzi dell'album scorrono alla grande, le melodie entrano in testa, il groove è quello giusto e finalmente si risentono in un disco rock dei riff di chitarra degni di questo nome. Unica pecca una pronuncia inglese non sempre precisa. Ma c'è chi su questo ha costruito una carriera internazionale.
Info: www.facebook.com/TheSwedeBand, sul sito della Go Down Records o sulle pagine YouTube e Bandcamp dei The Swede.

Luca Garrone

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