I Santi non sarebbero diventati tali se non fossero nati e vissuti in una civiltà contadina che faceva della fede e della devozione uno stile di vita. E' partendo da questo riconoscimento che la
I Santi non sarebbero diventati tali se non fossero nati e vissuti in una civiltà contadina che faceva della fede e della devozione uno stile di vita. E' partendo da questo riconoscimento che la Regione Piemonte ha chiesto all'Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano di allestire una mostra nella Sala Incontri di via Arsenale a Torino dal tema "1815-2015: duecento anni di civiltà contadina tra saperi e spiritualità". Le due date indicano chiaramente che l'evento, presentato ieri dal direttore dell'Ecomuseo Elisabetta Serra e dalle autorità regionali, rientra nella lunga marcia di avvicinamento al bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco.
Ma i pannelli che rimarranno esposti fino al 19 febbraio nella sede del Consiglio Regionale, raccontano una storia più ampia ed articolata di quella Terra dei Santi, ai confini della provincia di Asti con Torino, che vede nel Colle Don Bosco la meta di centinaia di migliaia di pellegrini ogni anno. Non solo Don Bosco, però, ma una concentrazione di guide spirituali salesiane le cui testimonianze sono ancora presenti nelle comunità contadine: Fra Guglielmo Massaia, la cui memoria a Piovà è portata avanti da un'associazione locale come pure accade a Capriglio con Margherita Occhiena, madre di Don Bosco cui è dedicato un museo. Sempre l'Ecomuseo ha realizzato altri due siti della memoria dei Santi: quello di Mondonio dedicato a San Domenico Savio e in genrale alla vita dei bambini a metà Ottocento e quello di Maddalena Morano a Buttigliera, con la storia di questa giovane suora, maestra, inviata da Giovanni Bosco e Maria Mazzarello in Sicilia per creare una straordinaria rete di scuole per le ragazze.
E poi ancora Giuseppe Cafasso, amico e mentore di Giovanni Bosco, rettore della Consolata e una vita spesa a confortare i condannati a morte e i detenuti. La mostra racconta non solo la vita, ma anche la contemporaneità dei messaggi sociali inviati continuamente dal nuovo Papa.
Nonostante le risorse sempre più scarse, l'Ecomuseo, con la presentazione di questo concentrato di spiritualità, santità e storia contadina, ha dimostrato di aver saputo, negli anni, puntare sull'essenza delle colline dei Santi con un lavoro meticoloso che oggi si presenta pronto alle visite per il bicentenario di Don Bosco.
d.p.