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Cultura e Spettacoli

Spose calabresi per mariti langaroli
"Il bacialè" di Testore alla Casa del Popolo

Il romanzo scritto dal primario di Oncologia è stato al centro dell'incontro organizzato da Comunica, per la rassegna "Intorno alle 18". Uscito poco più di un anno fa, "Il bacialè" è un volume autopubblicato che ha già fatto il giro delle librerie del Piemonte

Già una ventina le presentazioni per Il bacialè, il romanzo scritto ormai un anno e mezzo fa da Franco Testore, primario di Oncologia all’ospedale Massaia. L’ultima, in ordine di tempo, sabato scorso alla Casa del Popolo di Asti, primo appuntamento del nuovo ciclo di incontri “Intorno alle 18” organizzato dall’associazione culturale Comunica. «Si tratta di un libro autopubblicato – ha raccontato l’autore – creato grazie a un sito web. È una modalità che consente di far crescere qualcosa di tuo e di sottoporlo al giudizio della gente. Occorre fare tutto da sé, ma significa anche incontrare e conoscere i librai di tutto il Piemonte; intendo quelli che tengono su le librerie, non i gestori di grandi magazzini. I libri hanno una loro vita perché poi c’è chi li porta in giro e li consiglia, e in alcuni librai ho visto autentico entusiasmo per il proprio lavoro. La presentazione più emozionante? Quella a cui hanno partecipato anche i campioni di pallapugno Balestra e Bertola, evocati nel libro. È stata una bella sorpresa».

Ma chi era il “bacialè”? «Era una figura storica delle colline piemontesi, il combinamatrimoni – ha raccontato Testore – e anche i miei nonni si sono sposati grazie al bacialè. Il suo ruolo era quello di combinare, ma a volte suggeriva anche quando poteva non essere un matrimonio auspicabile: magari segnalava famiglie poco raccomandabili, o con malattie ereditarie. Aveva un tornaconto, ovviamente. In questo libro – ha proseguito il primario – il ruolo del bacialè è interpretato da un maresciallo dei carabinieri che, negli anni Sessanta, combina ben 15 matrimoni grazie all’arrivo di altrettante ragazze calabresi.»

Brani scelti dal romanzo sono stati letti da due giovani interpreti, Giulia Masoero e Gino Caron; entrambi gli estratti si concentravano su due particolari personaggi della storia, e proprio sui personaggi del suo romanzo Testore ha confessato di vederli «come figli che vanno in gita, andranno via e parleranno con persone che non conosci. Allo stesso modo le figure che lo scrittore ha creato vengono lette dal pubblico». L’autore, che si è firmato con lo pseudonimo di Fermo Tralevigne, ha sottolineato come la copertina de “Il bacialè” sia speciale, perché riproduce un’opera originale di Giancarlo Ferraris. Alla conversazione con Testore ha partecipato anche la cantautrice Simona Colonna, che con i brani in piemontese e in italiano tratti dal suo ultimo album ha intervallato la serata letteraria.

e.in.

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