Anche il primo appuntamento astigiano con lo Street Food, organizzato dalla Nuova Provincia in piazzale De Andrè, ha superato la prova del fuoco. Non è stata proprio la "Battaglia di
Anche il primo appuntamento astigiano con lo Street Food, organizzato dalla Nuova Provincia in piazzale De Andrè, ha superato la prova del fuoco. Non è stata proprio la "Battaglia di Goito", come per i fanti piumati, ma è stata il nostro primo cero confronto con il settore gastronomico. E' innegabile che maregini di miglioramento ci possono essere e se si diovesse decidere di proseguire il cammino intrapreso, certamente di migliorie ce ne saranno. Ma come prima esperienza il giudizio non può che essere positivo e incoraggiante. I ventiquattro stand erano pronti per la distribuzione delle vivande già fin dal venerdì sera e alle 18 si sono simbolicamente aperte le porte del Piazzale De Andrè per il via ufficiale delle somministrazione.
La battuta di carne della Cascina Capello e il fritto misto di pesce sono i piatti che hanno vinto la sfida della vendita. Sabato sera, dopo un pomeriggio caldo e un po' timido dal punto di vista delle affluenze, la piazza era stracolma di gente, le tavolate gremite di piatti, bicchieri e appetiti da veri baccanali. Arancini, tagliatelle al sugo, agnolotti, granite, farinata per citare solo alcuni dei piatti che si potevano gustare allo street food, hanno percorso la piazza, trasformandola in un vero e proprio ristorante all'aperto. Dobbiamo dire che la vittoria, in questo caso, è stata più che altro degli astigiani. E sì, perché mentre i bersaglieri provenienti un po' da tutto il paese hanno "presidiato" e occupato ristoranti, alberghi, agriturismi e locande varie ad Asti ma anche nel territorio, gli astigiani si sono ritrovati tutti allo street food.
I presenti, infatti, erano più che altro cittadini che, memori dei piatti degustati la settimana precedente alla Fiera d'Europa, hanno voluto bissare la loro presenza. Domenica mattina la lunga sfilata dei bersaglieri in parata è passata proprio a pochi passi dalla piazza e tutti sono rimasti lì, quasi immobili, a contemplarla e a gustarla sino al termine. Diverse ore tra divise, fanfare, biciclette e cappelli piumati e poi nuovamente a tavola. Questa volta il sole era torrido. Una temperatura praticamente estiva. Sotto la canicola non si poteva mangiare. Chi ha potuto si è accomodato attorno alle tavolate sotto i pochi alberi della piazza. Altri prendevano i piatti e se li portavano via per gustarseli all'ombra di qualche palazzo. A sera tutti a casa. La prima esperienza è terminata. Ora ci prendiamo un po' di riposo e poi tireremo le somme e valuteremo la strada da intreprendere nel prossimo futuro.