In un affascinante miscuglio di culture, abiti e colori il concetto di Terra Madre ha preso forma a Berzano San Pietro, grazie alla forte motivazione che tocca da vicino tutti i comuni della Comunità Collinare Alto Astigiano. Quarantacinque partecipanti delle delegazioni da Mozambico, Colombia, Filippine, Uganda, Sierra Leone, Capo Verde e Croazia
È Berzano San Pietro che questanno ospita il progetto Terra Madre: 45 i partecipanti delle delegazioni provenienti da Mozambico, Colombia, Filippine, Uganda, Sierra Leone, Capo Verde e Croazia. La cena di fratellanza e accoglienza si è svolta nella sede della Proloco, che si è prontamente preparata per organizzare, cucinare e servire durante la serata. In un affascinante miscuglio di culture, abiti e colori il concetto di Terra Madre ha preso forma, grazie alla forte motivazione che tocca da vicino tutti i comuni della Comunità Collinare Alto Astigiano, lunica sinora, da ben 8 anni, a sostenere con unanime entusiasmo liniziativa. Presenti e partecipi gli organizzatori (Raffaella Firpo con il supporto di Gianni Barberis) e i primi cittadini dei comuni di Berzano San Pietro, Montafia, Cerreto, Capriglio, Aramengo e, nella figura del Vice sindaco e del consigliere delegato alla cultura (Maria Molino) anche Castelnuovo Don Bosco.
Capostipite dellaccoglienza Terra Madre (ha iniziato lui 8 anni fa con il Kenja) è Sergio Teja, primo cittadino di Berzano: «E sempre unesperienza fantastica- commenta- mi ricordo quella di anni fa con gli ospiti della Mongolia, del lago di Baitan: alle 3 di notte mi hanno offerto il salame dalce e la vodka, che momenti. Poi, quando sono arrivati, nei bagagli avevano diverse pietre decorate come omaggio per noi, dipinte a mano. Sono amicizie che rimangono. Questo è Terra Madre». A rompere il ghiaccio dinizio serata è stato il vice sindaco di Castelnuovo (Antonio Rago) che con canzoni italiane ha dato il via ad uno scambio canoro di emozioni: ogni delegazione ha cantato il suo inno, la musica che ha nel cuore e che ha i toni e i sapori del paese dorigine. Soddisfatta, come tutti del resto, anche Vittorina Gozzolino, neo-sindaco di Capriglio: «Sono affettuosi, adorabili, è un segno meraviglioso di amicizia tra i popoli».
Tra gli ospiti cè anche Nelson, scrittore e commerciante di pesce del Mozambico, un uomo che ha sfruttato una difficoltà in unopportunità, decidendo di lavorare in una regione di Maputo (Tete) che è oggetto di ricerche mineralogiche e priva di servizi: così lui ha deciso di mettersi a commerciare pesce (il Tilapia, un pesce dacqua dolce), nel massimo della qualità certificata, tantè che ora lo cercano da tutto il mondo. Nelson è anche scrittore di racconti brevi (il suo nome darte è Daniel da Costa): «É il mio primo incontro con Slow Food e Terra Madre, mi ha sorpreso linvito, sono emozionato.»
Altrettanto contenta è una cittadina di Montafia che ha ospitato con il marito Enzo, 6 delegati della Sierra Leone in casa sua: sono i Pescatori di Kent (è un progetto sostenuto da enti internazionali che riguarda la conservazione e la distribuzione del pesce nelle loro zone attraverso la dotazione di celle frigorifere e piroghe a motore): «Lo rifarò anche in futuro- racconta con occhi lucidi Fulvia Peira- è bellissimo avere contatti con queste persone perché si capisce davvero il loro modo di vivere, la loro realtà. Ottimizzano le risorse per lavorare a tutti i costi, hanno una semplicità senza sovrastrutture, sono capaci di comunicare».
Entusiasta del progetto il sindaco di Montafia, Marina Conti, che ringrazia di cuore la famiglia Peira: «Senza la loro disponibilità non sarebbe stato possibile realizzare tutto questo a Montafia». Con canti e balli, si chiude una serata che sembra essere volata, dove le barriere geografiche e culturali si sono azzerate per lasciare spazio ad obiettivi comuni, mondiali, che possono migliorare la vita di tutti, nessuno escluso.
Roberta Arias