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Cultura e Spettacoli
Intervista

«Vi racconto il viaggio che mi ha cambiato la vita»

Francesco Bergamasco presenta il suo primo libro “Alba e ciambelle”, in cui parla dell’esperienza vissuta alcuni mesi in Australia, meta raggiunta dopo essersi licenziato

«Dopo otto anni (di lavoro d’ufficio, ndr) ho fatto la mia scelta. Zaino, Lonely Planet, biglietto sola andata e un’unica meta: Australia. La migliore decisione della mia vita».
Così Francesco Bergamasco, 34 anni, residente in Liguria dal 2019 ma nato e cresciuto a Cerro Tanaro, conclude il prologo del suo primo libro “Alba e ciambelle”.
Pubblicato lo scorso febbraio dalla casa editrice Gagio edizioni di Crema, è una sorta di diario ricco di fotografie del viaggio intrapreso in Australia, nel Sud Est Asiatico e in Giappone tra il 2016 e il 2017. Un diario in cui, con sincerità, spiega innanzitutto il motivo – e il percorso di preparazione – di una scelta radicale. Ovvero, abbandonare la «comfort zone» (casa, famiglia di origine, impiego a tempo indeterminato) e partire appoggiandosi inizialmente ad alcuni parenti, intraprendendo un viaggio ricco di esperienze e rapporti umani. Un viaggio di cui riferisce riflessioni personali, episodi e descrizioni che consentono anche di avere un’idea dei diversi “mondi” visitati.

Il libro

Francesco, quando e perché ha sentito l’esigenza di “mettere nero su bianco” la sua esperienza?
Subito dopo la fine del viaggio. In quel periodo ho cominciato a leggere libri di questo genere e ho sentito forte il desiderio di raccontare tutto ciò che avevo vissuto. Ho quindi cominciato a scrivere il libro solo per me. Poi, come una sorta di sfida personale, ho cominciato a cercare, devo dire con difficoltà, un editore. La risposta positiva è arrivata dalla Gagio Edizioni di Crema, specializzata in volumi illustrati, che mi ha seguito molto nel lavoro di editing e a livello di promozione. Ho presentato il libro in alcune città lombarde e sono stato presente al Salone di Torino, presso lo stand della Società di editori indipendenti. Inoltre ho organizzato incontri e presentazioni per conto mio a Rocchetta Tanaro e Castello d’Annone, mentre questo mese sarò a Chiavari e Lavagna e a settembre a Cerro Tanaro.
Era appassionato di lettura e scrittura?
No, anzi, prima del viaggio non ero solito leggere molto. Mi sono appassionato dei libri di viaggio solo dopo l’esperienza in Australia.
Quale lo scopo per cui ha scritto il libro?
Oltre all’esigenza di raccontare ciò che avevo vissuto – nel libro trasposto in modo parzialmente romanzato – anche per un altro motivo. Mi sono reso conto, infatti, che solitamente gli autori dei libri di viaggio scrivono finali entusiastici, in cui raccontano le posizioni professionali molto ambite ottenute una volta tornati a casa. Io volevo proporre un punto di vista differente. Ho vissuto un’esperienza molto formativa, che ha cambiato il mio modo di vivere consentendomi di essere felice nel quotidiano anche se, una volta tornato, ho cominciato a svolgere un lavoro normale.

I progetti futuri

Altri libri in cantiere?
Mi piacerebbe scriverne un altro sul viaggio di quattro mesi effettuato nel 2019 in Sud America. Un viaggio “lento”, con zaino in spalla e spostamenti in pullman tra Perù, Bolivia, Cile e Patagonia.

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