Turismo come altra faccia dellexport, in cui anziché vendere oltre confine i beni prodotti nel nostro paese, si conducono in Italia visitatori dallestero per far loro conoscere bellezze
Turismo come altra faccia dellexport, in cui anziché vendere oltre confine i beni prodotti nel nostro paese, si conducono in Italia visitatori dallestero per far loro conoscere bellezze artistiche, architettoniche e prelibatezze enogastronomiche; e in quanto tale, opportunità da cogliere per guardare oltre la crisi. Le colline dei vigneti di Langhe-Roero e Monferrato, in ambito ricettivo, potrebbero avere una marcia in più: a differenza delle mete di visita turistiche tradizionali, lesperienza di degustazione dei vini deccellenza, abbinati alla cucina della tradizione piemontese, può essere ripetuta. Se ne è parlato lunedì allAuditorium Trinità, nellampio convegno organizzato da Unicredit coinvolgendo autorità e imprenditori legati al crescente comparto turistico: oltre 1 milione e 600 mila presenze annue sulle colline piemontesi di Langhe, Roero, Monferrato astigiano e alessandrino, più del 12% delle presenze turistiche in Piemonte.
Sempre in base alle elaborazioni dellUfficio studi Unicredit, la provincia di Asti può vantare nel 2014 una crescita dell8,1% negli arrivi e del 9,5% delle presenze (visita per più di un giorno), a fronte di un calo nellAlessandrino e di una situazione stabile nelle Langhe. Sono stati Attilio Ghiglione, deputy regional manager nord ovest di Unicredit, e Giovanni Forestiero, regional manager nord ovest, a introdurre largomento, proponendo un migliore posizionamento dellItalia tra le mete turistiche globali (siamo scesi al quinto posto) e una serie di servizi specifici di valutazione della reputazione on line (tramite la start up Travel Appeal), supporto nella valutazione del mercato e nella formazione degli imprenditori del comparto. Ma per il turismo è indispensabile la conservazione e valorizzazione del corpus di tradizioni locali, come ricordato dal Piercarlo Grimaldi, rettore dellUniversità di Pollenzo: chi visita un territorio vuole conoscerlo in tutti i suoi aspetti.
Ricco di spunti il dibattito animato dal giornalista Luca Ferrua: dallideatore di Collisioni, Filippo Taricco, il modello di un festival che conduce annualmente a Barolo una quantità massiccia di visitatori, al di fuori dai circuiti tradizionali di estimatori del vino; dallassessore regionale al turismo Antonella Parigi limpegno a lavorare su più fronti per favorire laumento dellofferta, supportare la promozione, semplificare la normativa e rimediare alle criticità nei trasporti. E se secondo Stefano Chiarlo, presidente di Astesana, resta importante lavorare sulla mentalità nellaccoglienza della popolazione locale, secondo il presidente dellAccademia del Barolo Gianni Gagliardo, concordemente con gli imprenditori Ermanno Accornero e Roberto Damonte, tra i problemi da superare ci sarebbero il recupero di brutture edilizie nei fondovalle e la capacità di portare alla viticoltura le generazioni più giovani.
Fulvio Gatti