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Crisi agricoltura, ma i giovani ritornano in campagna
Economia

Crisi agricoltura, ma i giovani ritornano in campagna

Luci e ombre sull'agricoltura astigiana nel sesto Censimento generale dell'Agricoltura, curato dall'Istat. Diminuisce il numero delle aziende, con un trend particolarmente negativo nell'astigiano, e preoccupa l'aumento delle superfici non coltivate. Eppure nel settore aumenta la percentuale dei giovani imprenditori, e sono sempre più numerose le aziende che strizzano l'occhio al turismo…

In dieci anni si è dimezzato il numero di aziende agricole nel territorio astigiano. Questo il dato più eclatante che emerge dal sesto Censimento dell’Agricoltura promosso dall’Istat. La fotografia del comparto è stata presentata mercoledì mattina alla Camera di Commercio, in un incontro di cui erano relatori Mario Perosino e Giovanni Pensabene, responsabili dell'ufficio censimento rispettivamente a livello regionale e locale. «Nel Duemila l'Astigiano poteva contare su quasi 18mila imprese agricole – ha segnalato Pensabene – in dieci anni il numero si è ridotto del 51% a fronte di un calo del 37,4% a livello regionale e del 32,2% a livello nazionale».

Nel 2011 è proseguito il trend negativo, con la perdita di altre 302 aziende. Rimane inferiore alla media regionale l’estensione (7,8 contro 16 ettari), mentre si riduce ancora la superfice coltivata, in trent'anni si sono persi oltre 22 mila ettari che salgono a 42 mila se si fa riferimento alla superficie totale gestita dalle aziende agricole.
Confortante invece l’analisi dell’età media degli imprenditori agricoli, in calo: nel 2000 i conduttori che avevano meno di 50 anni rappresentavano circa il 22% del totale, nel 2010 sono saliti al 30 per cento. «Un altro elemento positivo – ha commentato Mario Sacco, presidente della Camera di Commercio – riguarda la forte propensione delle aziende agricole a diversificare le attività, puntando sul turismo e sulla lavorazione artigianale delle materie prime.»

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