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Alla Saclà servono più verdure a "chilometro zero"
Economia

Alla Saclà servono più verdure a "chilometro zero"

Rinegoziato il contratto tra F.lli Saclà e cooperativa Orto Piemonte. Saranno 900 le tonnellate di ortaggi semilavorati che nel 2013 verranno ritirate dagli orticoltori piemontesi. «Siamo veramente soddisfatti – dice il presidente di Orto Piemonte, Renzo Allegretti – sia per i prezzi spuntati con l’azienda agroalimentare, sia per le nuove referenze introdotte nelle forniture» …

Due anni fa il primo contratto di filiera fra la F.lli Saclà e la cooperativa Orto Piemonte che fa capo alla Coldiretti e che raccoglie anche numerosi orticoltori della provincia di Asti. Un contratto che prevedeva una fornitura di cinque anni ma che, presto, si è dimostrato sottostimato così da richiedere una rinegoziazione al rialzo. Delle quantità, ovviamente, visto che è stato implementato, sono aumentate le referenze e, nonostante il momento congiunturale difficile per tutti, anche alcuni prezzi. Così saranno 900 le tonnellate di ortaggi semilavorati che nel 2013 saranno ritirate dagli orticoltori piemontesi e, in particolare, basilico (fresco in foglie), carote (scollettate asciutte), cavolfiori (sfiocchettati in fusti in salamoia), cipolle rosse e bionde (pelate e messe in fusti), peperoni (detorsolati), rape (pelati e in salamoia), scalogno (pelato) e sedani bianchi e verdi (tagliati e messi in fusti in salamoia).

Grazie alla capillare assistenza tecnica Coldiretti erogata alle imprese associate, che fornisce le massime garanzie qualitative dei prodotti, nei centri di San Damiano d’Asti e Castelnuovo Scrivia, presso la cooperativa agricola “Orto Piemonte”, saranno raccolti e semilavorati gli ortaggi per poi conferirli alla Saclà. Naturalmente ai produttori saranno garantiti prezzi adeguati e soprattutto la certezza della collocazione del prodotto senza particolari problemi. Da parte sua anche la F.lli Saclà avrà le massime garanzie qualitative, la costanza delle forniture e, soprattutto, il forte valore aggiunto del territorio piemontese. «Siamo veramente soddisfatti – conferma il presidente di Orto Piemonte, Renzo Allegretti – sia per i prezzi spuntati con l’azienda agroalimentare, sia per le nuove referenze introdotte nelle forniture. Significa anche che abbiamo lavorato bene durante la campagna scorsa, siamo riusciti a mettere a regime le coltivazioni e ad organizzare al meglio il sistema di lavorazione del prodotto».

«Un ringraziamento particolare – sottolinea Roberto Cabiale, presidente Coldiretti di Asti – va all’amministratore delegato della F.lli Saclà Spa, Lorenzo Ercole, e con lui a tutto il management dell’azienda, per il rinnovato impegno verso il territorio e il Made in Italy. Al contrario di quanto accade nella pubblica amministrazione, un’azienda che produce, come la F.lli Saclà, ha capito l’importante valore aggiunto offerto dal territorio e dai produttori locali». La vena polemica del Presidente provinciale Coldiretti si riferisce, evidentemente, al recente mancato rinnovo del contratto di fornitura per la mensa dell’Asl At, dettato dal perverso meccanismo della centrale di acquisti collettivi introdotto dalla “spending review” del governo Monti.

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