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Economia

Allarme trasporti: «Senza i fondi
regionali corriere a rischio»

Convocato d’urgenza in Provincia, martedì, il tavolo congiunto sul trasporto pubblico locale. La richiesta è partita dai sindacati per fare il punto sulla criticità del trasporto su gomma a fronte degli ingenti tagli voluti dalla Regione e che, a detta delle sigle sindacali, rischia di paralizzare il trasporto pubblico extraurbano a partire dal 1°settembre. I segretari provinciali di Faisa Cisal, Fit Cisl, Filt Cgil e i vertici del Comitato Sap, formato prevalentemente…

Convocato d’urgenza in Provincia, martedì, il tavolo congiunto sul trasporto pubblico locale. La richiesta è partita dai sindacati per fare il punto sulla criticità del trasporto su gomma a fronte degli ingenti tagli voluti dalla Regione e che, a detta delle sigle sindacali, rischia di paralizzare il trasporto pubblico extraurbano a partire dal 1°settembre. I segretari provinciali di Faisa Cisal, Fit Cisl, Filt Cgil e i vertici del Comitato Sap, formato prevalentemente da autisti, hanno quindi incontrato i rappresentanti dell’Ente insieme a Fabio Carosso, sindaco di Coazzolo con delega provinciale ai trasporti, ed Enrico Giachino, presidente del Coas, il Consorzio astigiano che raggruppa le dodici aziende di trasporti appaltatrici del servizio.

Sul tavolo, lo stato di sofferenza in cui versano le aziende di trasporto, ancora in attesa del milione di euro promesso dalla Regione nel 2014 e non ancora arrivato. Punto di riferimento la delibera provinciale che stabiliva per gli anni 2014 e 2015 quanto la Provincia di Asti avrebbe stanziato, rispettivamente 5.721.000 euro per il primo anno e 5.732.000 euro per il secondo. «Siccome nel frattempo in Regione sono cambiati i vertici, volevamo capire se le cifre sarebbero state confermate. Inoltre, abbiamo chiesto notizie su quel milione di euro non ancora arrivato nelle casse delle ditte di trasporti», spiega Ugo Buonadonna, segretario provinciale Fit Cisl. Per il momento da Torino tutto tace e la Provincia non ha notizie in merito. «La situazione è grave. In questo modo rischiamo di arrivare ad agosto senza avere un servizio mentre dal 1° settembre, se le cose non cambieranno, le corriere in provincia di Asti non saranno più garantite» aggiunge Paola Bertona (Cisl).

A rischio 180 posti di lavoro, ma anche il diritto allo studio di 4.800 studenti che ogni anno si spostano per raggiungere la sede del proprio istituto scolastico e disagi per circa un migliaio di lavoratori pendolari. «Il milione consentirebbe di tirare avanti fino alla fine dell’anno», osserva Gianpiero Freilino (Filt Cgil). «Le aziende non sono in grado di anticipare le somme necessarie per coprire il costo del personale. Alcune, addirittura, denunciano mancati utili da almeno tre anni, e se da Torino non arriveranno altre risorse dovranno portare i libri in tribunale». La Regione si configura ormai come un cattivo pagatore, denunciano i sindacati, e ora a farne le spese rischiano di essere gli autisti ma anche l’utenza. «Quest’anno per il trasporto pubblico sono stati tagliati 20 milioni di euro in tutta la Regione. Ma a dispetto di altre province, come Torino o Cuneo, la nostra è tra quelle maggiormente colpite. L’Astigiano deve cominciare a far sentire la propria voce» continua Ugo Buonadonna.

appello è dunque rivolto ai sindaci e alla politica locale di farsi portavoce delle istanze astigiane. Per il momento la Provincia di Asti si impegna in un percorso politico e invierà una lettera di sollecitazione in Regione. I sindacati restano all’erta.

Lucia Pignari

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