Uno stand dedicato ai vini aromatizzati alla Douja d'Or 2015 e la creazione di un Museo del vino per mostrare la storia del prodotto locale per eccellenza. Sono solo due dei numerosi risultati che
Uno stand dedicato ai vini aromatizzati alla Douja d'Or 2015 e la creazione di un Museo del vino per mostrare la storia del prodotto locale per eccellenza. Sono solo due dei numerosi risultati che si prefigge il "Progetto vino" su cui sta lavorando da un anno il Gruppo Vini dell'Unione industriale, guidato dal Capo Gruppo Mauro Arione, nato per costruire una identità territoriale forte a beneficio dell'economia del territorio e delle aziende locali. Un progetto, quindi, studiato nelle stanze dell'associazione di categoria ma con l'intenzione di aprirsi nall'esterno, cercando sinergie con tutti gli attori, pubblici e privati, della provincia.
A guidare la squadra di lavoro Mauro Arione, Capo Gruppo Vini dell'Unione industriale. «Come aziende del Gruppo vini – spiega Arione – abbiamo cominciato a lavorare un anno fa sul piano, strutturato su quattro assi: ricerca e sviluppo, innovazione di processo e organizzativa, promozione e commercializzazione, formazione del personale. Innanzitutto abbiamo avviato la collaborazione con il Centro di ricerca per l'enologia per cominciare corsi di formazione per professionisti del settore, realizzare una piattaforma informatica che contenga la biblioteca del Centro di ricerca, attualmente cartacea, per metterla a disposizione delle aziende. E, ancora, procedere con attività di ricerca, in primis sulle possibilità di abbattimento dell'anidride solforosa nei vini piemontesi».
Il secondo asse riguarda l'innovazione di processo e organizzativa nelle aziende vinicole, volta a ridurre l'impatto ambientale e ad ottenere un miglioramento delle materie prime. Il terzo, invece, è incentrato sulla promozione e sul marketing. «Tra i vari progetti che intendiamo realizzare in questo ambito – continua Arione – innanzitutto la partecipazione alla Douja d'Or 2015 con uno stand dedicato ai vini aromatizzati, un prodotto storico piemontese che però finora non era rappresentato nel Salone dell'Enofila. Quindi stiamo anche studiando la realizzazione di un Museo permamente del vino in un edificio storico della città, per illustrare la storia del prodotto locale per eccellenza; la partecipazione delle aziende vinicole astigiane a manifestazioni nazionali e internazionali, come il Vinitaly. E l'organizzazione di iniziative di "show food cooking", per promuovere i vini astigiani in occasione di dimostrazioni dal vivo di preparazione di cucina».
Il Gruppo ha anche allo studio la realizzazione di una nuova bottiglia legata al territorio «che potrebbe essere utilizzata dalle aziende astigiane per imbottigliare uno o più tipologie di vino prodotte, e che potrebbe chiamarsi, per esempio, Asteisa». Infine il piano, che impegnerà il Gruppo vini per altri tre o quattro anni, si propone di organizzare anche percorsi formativi a favore del personale delle cantine vinicole e del personale tecnico di cantina e di laboratorio.
Elisa Ferrando