L'incontro di venerdì a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, non ha dato gli esiti sperati. Anzi, non ha fatto che accrescere le preoccupazioni di sindacalisti e lavoratori. Tema
L'incontro di venerdì a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, non ha dato gli esiti sperati. Anzi, non ha fatto che accrescere le preoccupazioni di sindacalisti e lavoratori. Tema della riunione – cui hanno partecipato anche i segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – è stato il futuro della Askoll (ex Ceset) di Castell'Alfero, azienda che produce motori per lavatrici e che conta 150 dipendenti, dopo che, ad agosto, è stata interessata dal trasferimento di un ramo di produzione in Slovacchia (tanto che 60 dipendenti sono in cassa integrazione per cessazione di attività). I problemi dell'azienda sono legati alla crisi della cosiddetta "fabbrica del bianco", ovvero alle difficoltà delle imprese che producono elettrodomestici, e che ne costituiscono il portafoglio clienti.
«L'azienda ?- afferma Pietro Bonaudi (segretario provinciale Fiom Cgil) ?- ha ribadito che non esclude alcuno scenario futuro, quindi nemmeno la chiusura dello stabilimento di Castell'Alfero. Ha infatti affermato che ha una "visibilità lavorativa" limitata al primo trimestre 2014, tanto da non potersi impegnare nemmeno sulla richiesta di un nuovo anno di contratti di solidarietà, in scadenza l'8 giugno, che stanno interessando i 150 lavoratori dello stabilimento». Preoccupato anche Silvano Uppo, segretario provinciale Uilm Uil: «L'azienda ha affermato che è prematuro sapere cosa avverrà dopo i primi tre mesi del 2014, in quanto non ha ancora predisposto il piano industriale. Al contempo ha ribadito che non esclude nessuna ipotesi».
Concetti peraltro già espressi dal Gruppo Askoll nell'incontro all'Unione industriale di Asti lo scorso fine ottobre, quando, ammettendo il difficile contesto, aveva affermato che «non escludeva alcuna evoluzione». «Il caso Askoll -? continua Bonaudi -? è solo un esempio della grande difficoltà in cui versano le aziende metalmeccaniche medio-grandi nell'Astigiano. Problemi che porteremo all'attenzione della cittadinanza in occasione della settimana della mobilitazione promossa dalla Fiom Cgil, con manifestazioni in programma oggi a Torino e mercoledì e giovedì a Roma. Tra le richieste che avanzeremo per uscire da questa grave crisi ci sarà, innanzitutto, la riduzione del cuneo fiscale».