Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/b-cube-villanova-cassabrfinita-per-nuove-commesse-56e6a2c71f11d1-nkietb8tcffxpdahpnoo9ns305d3jvidq4veqqops8.jpg" title="B-Cube Villanova: “cassa”
finita per nuove commesse" alt="B-Cube Villanova: “cassa”finita per nuove commesse" loading="lazy" />
Economia

B-Cube Villanova: “cassa”
finita per nuove commesse

Dopo sei settimane di cassa integrazione ordinaria, nei mesi di aprile e maggio, a causa di una riduzione delle commesse denunciata dalla proprietà, la B-cube Spa (ex Villanova Spa), multinazionale

Dopo sei settimane di cassa integrazione ordinaria, nei mesi di aprile e maggio, a causa di una riduzione delle commesse denunciata dalla proprietà, la B-cube Spa (ex Villanova Spa), multinazionale del settore logistica e trasporti, sembra attraversare un periodo di ripresa, grazie a un incremento delle commesse da parte di Fiat e Iveco, anche se le segreterie sindacali denunciano qualche perplessità.

«La cassa integrazione ordinaria è stata attivata dal 13 aprile al 15 maggio, con successiva proroga dal 18 maggio al 29 maggio, ma poi sospesa due settimane prima del termine», spiega Roberto Baragiani (RSU Filt Cgil). «Il lavoro all'interno dell'azienda è strettamente connesso ai bisogni produttivi di Fiat e Iveco, nostri due principali clienti, e alterna dunque momenti di grande fermento ad altri di minore attività. Nella seconda metà di giugno, per esempio, è arrivato un picco di lavoro che ha reso necessario il ricorso, per una settimana, a 45 lavoratori interinali e un sabato di lavoro straordinario per tutti i dipendenti. Parentesi che si è già conclusa, anche se, a seguito di un accordo sindacale, si è stabilito un calendario di lavoro straordinario per alcuni sabati di luglio e agosto al fine di "coprire" le ferie dei colleghi».

Lo stabilimento B3 di Villanova, nel quale lavorano circa 300 operai e un'ottantina di impiegati, ci spiegano, si occupa principalmente di imballare e spedire via terra e via mare (ma in casi di urgenza anche via aerea), componenti di auto e veicoli commerciali prodotti nel torinese e destinati ad essere assemblati negli stabilimenti Fiat presenti in Argentina e Brasile, ma anche Turchia, Russia e Messico, per quanto riguarda il ramo d'azienda Fiat Chrysler. «Per il momento la situazione è abbastanza stabile ? conferma Baragiani – ma si dovrà vedere come evolverà la situazione a settembre. Per l'autunno, infatti, l'azienda ha annunciato la possibilità di un nuovo ricorso alla cassa integrazione».

«Nelle prossime settimane, in caso di un incremento delle commesse, è possibile che l'azienda ricorra ancora a lavoratori interinali, anche se, come segreteria Fit-Cisl, vorremmo un altro genere di assunzioni ? interviene Valter Lanfranco ? Quello che non mi quadra è l'urgenza con la quale la proprietà ha espresso, lo scorso marzo, la volontà di discutere un nuovo piano industriale e una riorganizzazione aziendale, per poi lasciare cadere la cosa. All'annuncio non hanno fatto seguito nessun incontro e nessuna comunicazione ? precisa Lanfranco ? per cui a fine estate chiederemo risposte».

Marzia Barosso

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale