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Banca di Asti immobile Canton del Santo
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Banca di Asti, presentato il nuovo immobile “Canton del Santo”

Comprende un auditorium da 310 posti, aule per la formazione, uffici ed è collegato alla sede di piazza Libertà con un tunnel sotterraneo – Malabaila: “Un intervento di rigenerazione urbana durato cinque anni”

Un auditorium da 310 posti, aule per la formazione, uffici a disposizione di oltre 190 dipendenti e un tunnel sotterraneo di collegamento con la sede di piazza Libertà. Così si presenta il “Canton del Santo”, l’edificio storico di via Astesano, di proprietà della Banca di Asti, tornato a disposizione della città dopo cinque anni di lavori e un investimento complessivo di 14 milioni di euro.
Due le gli obiettivi principali che hanno guidato l’intervento: la conservazione dello stile originale all’esterno si è sposata con l’obiettivo di realizzare, internamente, un edificio moderno e tecnologicamente avanzato. Insomma, un vero e proprio intervento di rigenerazione urbana, espressione spesso al centro di dibattiti e convegni ma che spesso rimane “sulla carta”.

La presentazione

A presentare il risultato del lungo lavoro, stamattina, i vertici di Banca di Asti, a cominciare dal presidente Giorgio Galvagno, affiancato dal predecessore Aldo Pia e dall’amministratore delegato Carlo Demartini. Alla presenza di numerose autorità – tra cui il Prefetto Claudio Ventrice, il sindaco Maurizio Rasero e il vescovo Marco Prastaro – è stato illustrato, all’interno del nuovo auditorium, l’impegnativo percorso che ha portato alla riapertura dell’immobile, seguito a livello di progettazione dall’archietto Gianni Cavallero e dall’ufficio tecnico della banca, per poi essere realizzato dall’impresa Malabaila & Arduino Costruzioni.
«Questo intervento – ha commentato l’architetto Cavallero – rappresenta l’operazione più importante degli ultimi anni ad Asti. La scelta iniziale è stata quella di non modificare questo angolo della città, per cui è stato mantenuto esternamente lo stile originale dell’edificio così come la presenza delle attività commerciali al piano terreno, per non “spegnere” nel weekend una zona di passaggio del centro cittadino. L’obiettivo della conservazione è stato però abbinato alla volontà di trasformare l’edificio internamente con uno stile moderno, caratterizzato da dotazione tecnologica avanzata, sostenibilità ed efficientamento energetico».

Il cantiere

Il cantiere è durato cinque anni, dal 2018 allo scorso novembre. A sottolinearne la complessità – tra scavi a 8 metri di profondità e le difficoltà logistiche per la collocazione nel pieno centro cittadino – l’amministratore delegato dell’impresa che ha svolto i lavori, Paola Malabaila. «E’ stato un vero e proprio intervento di rigenerazione urbana – ha affermato – di cui tutti parlano ma che in pochi portano a compimento. Sono infatti necessari tempi lunghi, cifre importanti e una committenza illuminata come la Banca di Asti».

Le caratteristiche interne

Le caratteristiche interne dell’immobile vanno a confermare quando detto. «La ricostruzione delle parti interne demolite – si legge in una nota della banca – ha consentito di dare maggiore ampiezza alla precedente angusta corte interna e garantisce una maggiore luminosità. I nuovi fronti lato corte interna assumono infatti i connotati di una facciata continua vetrata, che permette di sfruttare al massimo l’energia solare durante le varie stagioni, assicurando un ottimo livello di isolamento e di condizionamento invernale-estivo, senza far eccessivo uso di ulteriori tecnologie».
Diversi i momenti in cui l’intervento si è dimostrato particolarmente impegnativo. «Per fare un esempio – ha concluso Malabaila – ricordo che abbiamo impiegato un anno intero per trovare un’azienda che accettasse di eseguire la sistemazione della scala interna ad intervento quasi ultimato».

I commenti

Diversi gli interventi da parte dei vertici della banca e delle autorità. «Non mi prendo il merito – ha spiegato il presidente Galvagno –  perché ho trovato tutto il lavoro impostato dal mio predecessore Aldo Pia. Posso solo evidenziare che questa struttura, caratterizzata da bellezza e potenza tecnologica, è orientata soprattutto alla formazione del personale della banca, ma può diventare a disposizione della comunità».
Lo spunto è subito stato colto dal sindaco Rasero. «Un auditorium così ampio e tecnologicamente avanzato – ha affermato il primo cittadino – potrà essere utile a vari professionisti, dai medici ai notai, che finalmente potranno tenere i loro congressi in città. Rappresenta quindi un tassello per lo sviluppo turistico del territorio, vista la cronica carenza di strutture così capienti, oltre che di posti letto, sul territorio».
Mentre l’amministratore delegato Demartini ha espresso viva soddisfazione, l’ex presidente Pia ha sottolineato come l’intervento, in obbedienza alla fase di crescita della banca, sia stato «molto difficile e portato a termine da professionalità locali».

Photogallery e video a cura di Mariagrazia Billi

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