I timori e le richieste di Confcommercio
Come ha annunciato domenica sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la cosiddetta Fase 2 del Governo prevede che i negozi riaprano dal 18 maggio.
Una data in vista della quale l’associazione di categoria Ascom Confcommercio lavora per fare in modo che le Istituzioni prendano provvedimenti volti ad aiutare le imprese del settore.
Tra i vari motivi di preoccupazione dell’associazione c’è la crisi del settore moda, tra i primi a chiudere con lo scoppio dell’emergenza sanitaria, tanto da far registrare un crollo verticale delle vendite pari anche al 100%. Il timore, infatti, è che tanti negozi, soprattutto di piccole e medie dimensioni, non riaprano.
«Abbiamo chiesto anche per le piccole imprese del settore moda – spiega il direttore provinciale di Ascom Confcommercio, Claudio Bruno – lo stanziamento di finanziamenti per contributi a fondo perduto, oltre ad una moratoria fiscale e contributiva fino alla fine di quest’anno. Contestualmente stiamo lavorando con la Regione Piemonte per la definizione dei protocolli che dovranno contenere le indicazioni per le riaperture. Vogliamo strumenti snelli, concretamente attuabili, che tengano conto della necessità di dover continuare a garantire la sicurezza sanitaria. Ma che, al contempo, chiariscano subito certi aspetti, quali la sanificazione dei locali e quella dei capi in prova. A questo proposito va detto che al momento non esistono obblighi normativi in tale senso, e che molti tessuti potrebbero subire danni da eventuali trattamenti sanificanti. Insomma, servono linee guida chiare».
I saldi di fine stagione
Intanto gli operatori del settore non dimenticano la questione dei saldi di fine stagione.
«Anche se può sembrare prematuro parlarne – commenta Dino Penna, presidente provinciale Federmoda Confcommercio – abbiamo sollevato la questione perché rappresenta un‘ulteriore preoccupazione per il settore, che dovrà già in qualche modo fare fronte ad una stagione ormai compromessa. Una preoccupazione più che fondata perché temiamo di dover subire una concorrenza senza regole da parte delle grandi catene che apriranno la stagione degli sconti all’insegna di ribassi molto forti, pur di invertire la rotta degli ultimi mesi dal punto di vista economico». Per questo motivo Federmoda lancerà un sondaggio tra gli operatori per conoscere il loro parere sulla questione saldi. Orientamento di cui l’associazione terrà conto in vista di successive richieste e azioni.
La sensibilizzazione della politica
Nel frattempo il Consiglio regionale di Confcommercio sarà protagonista, nei prossimi giorni, di un’azione di sensibilizzazione del mondo politico piemontese sulle difficoltà del settore moda, chiedendo fatti concreti a supporto delle imprese.