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Economia

Buona partenza per i saldi
nel primo week end

Positivo il via ai saldi di fine stagione invernale ad Asti, partiti ufficialmente sabato scorso. Tanta gente in centro la vigilia dell’Epifania e tanti gli ingressi nei negozi del centro che si

Positivo il via ai saldi di fine stagione invernale ad Asti, partiti ufficialmente sabato scorso. Tanta gente in centro la vigilia dell’Epifania e tanti gli ingressi nei negozi del centro che si dichiarano soddisfatti. I punti vendita che sembrano registrare più via vai di clienti e buste “in uscita” sono i numerosi franchising di piazza Alfieri e corso Alfieri. Molto soddisfatte le responsabili dei negozi Benetton e Via Maestra, Desigual. Quest’ultimo in particolare, aperto da pochi mesi, ha registrato un buon incasso nel primo giorno di sconti. Buone, ci dicono, anche le vendite nel periodo pre-natalizio. Altri, più cauti, registrano invece un ribasso generale nelle vendite rispetto allo scorso anno.

Soddisfatta per i primi giorni di saldi, ma decisamente contrariata dalla scelta di farli ricadere tanto a ridosso delle feste natalizie la titolare della boutique “Imagine Asti” di via Cavour. «Non facciamo in tempo a chiudere con i regali di Natale che già dobbiamo pensare all’allestimento del negozio per i saldi – afferma – così si lavora male e non si aiutano i commercianti, già provati da una tassazione impossibile, dalla poca sicurezza che ormai caratterizza tutta la città, centro storico compreso, e dalla mancanza di sostegno ai commercianti in generale».  Percezioni contrastanti dunque, come conferma anche Claudio Bruno, presidente Confcommercio.

«Al di là di quelle che sono state le percezioni del primo e secondo giorno, quello dei saldi è certamente un mercato un po’ drogato dove coesistono situazioni molto dissimili le une dalle altre. Nelle grandi città c’è stato un boom, nelle città più piccole come Asti si è partiti un po’ alla grande sabato e si è già avvertito un primo calo nella giornata di domenica, vuoi per la concomitanza con il ponte dell’Epifania, vuoi per il perdurare della crisi e il calo generale dei consumi che pesa anche sul periodo in cui si andava a cercare l’occasione di acquistare un buon prodotto risparmiando. Molta differenza si registra anche da negozio a negozio. Quello che sicuramente non va è la mancanza di rispetto delle regole: sono troppi i casi di sconti e promozioni anomale e non autorizzate durante le settimane che anticipano il via ufficiale dei saldi, senza contare le “eccezioni” che molti commercianti fanno in favore dei clienti abituali» prosegue Bruno che si dichiara anche scettico in merito alla continua anticipazione della data di inizio saldi ritenendola poco produttiva per i commercianti.

«Andrebbe rivisto tutto il discorso legato ai saldi tramite la conferenza Stato-Regioni. Bisognerebbe capire in quale modo riportarli a quello che erano e cioè un’occasione di commercializzazione del prodotto rimasto invenduto con regole precise e maggiori controlli non tanto per sanzionare, ma per ristabilire il rispetto delle regole al fine di garantire un mercato che premi correttezza, professionalità e qualità dell’offerta. È chiaro che così le cose non vanno, i saldi a queste condizioni non sono più accettabili e non sono la soluzione giusta per affrontare il periodo di crisi che interessa il commercio, in particolare i settori di abbigliamento, pelletteria e calzature».

Marzia Barosso

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