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Economia

Camera di commercio, riparte tra i dubbi
il Tavolo di sviluppo

Il vino come punto fermo da cui ricostruire l’economia astigiana a partire dall’agricoltura per abbracciare enomeccanica, commercio, export e naturalmente turismo, istituendo ad Asti un polo

Il vino come punto fermo da cui ricostruire l’economia astigiana a partire dall’agricoltura per abbracciare enomeccanica, commercio, export e naturalmente turismo, istituendo ad Asti un polo dell’enologia e spronando le imprese a promuovere progetti innovativi, finanziabili con i fondi europei distribuiti a livello regionale. Questo uno dei due punti chiave sul quale si è discusso intorno al Tavolo di Sviluppo nato da una comune volontà della Camera di Commercio e della Provincia di Asti e riunitosi per la prima volta, tra i mugugni di diversi intervenuti che hanno lasciato trapelare una certa sfiducia nel reale valore di queste riunioni, martedì pomeriggio nella sala Giunta del palazzo della Provincia con la partecipazione dei sindaci dei Comuni più grandi del territorio provinciale, vale a dire Asti, Canelli, Nizza, San Damiano e Villanova, i presidenti delle Unioni di Comuni, in rappresentanza dei restanti 113 municipi, i presidenti e i direttori delle associazioni di categoria, i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil.

Dalla riunione sono emersi i mugugni di diversi intervenuti che hanno lasciato trapelare una certa sfiducia nel reale valore di queste riunioni. In ogni caso il secondo punto fermo per rimettere in moto l’intero territorio astigiano, la volontà di promuovere la nascita di un ente che svolga per i Comuni del sud della provincia il ruolo svolto dal Gal Basso Monferrato nell’area nord. «Il Tavolo di Sviluppo – precisa il presidente della Provincia Fabrizio Brignolo – era già stato attivato dalla Provincia prima del suo commissariamento; ora, superata quella fase, abbiamo deciso, con la Camera di Commercio, di riattivarlo. L’idea è di dare al territorio, attraverso il confronto tra mondo amministrativo, economico e produttivo, una sorta di piano strategico con il quale individuare due o tre linee di sviluppo di lungo periodo condivise trasversalmente al di là del colore politico per evitare che vengano meno al cambiare degli amministratori».

Mario Sacco, presidente della Camera di Commercio, ricordando l’importanza di sfruttare al meglio e, a maggior ragione in un momento di crisi, due grandi opportunità come Expo 2015 e il Bicentenario dalla nascita di Don Bosco afferma che il Tavolo di Sviluppo non solo si propone come un’importante occasione per confrontarsi sull’avvio della nuova programmazione 2015-2020 dei fondi strutturali europei e come luogo privilegiato di discussione su temi concreti quali lavori pubblici, infrastrutture, risparmio energetico e attività artigianali, commerciali e agricole, ma: «L’iniziativa vuole allo stesso tempo gettare le basi per un coordinamento a livello istituzionale con il quale il nostro territorio possa interfacciarsi con la Regione Piemonte e avere così maggiore voce in capitolo».

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