Cerca
Close this search box.
Cgil Cisl e Uil Funzione pubblica
Economia
Intervento

Casa di riposo “Città di Asti”, proclamato lo stato di agitazione

Cgil, Cisl e Uil lunedì in Prefettura con i vertici della struttura. Due le questioni principali: la possibilità di accedere al bonus edilizio 110% e l’inquadramento del personale”

Proclamato lo stato di agitazione alla casa di riposo Città di Asti (ex Maina). E’ emerso ieri in occasione della conferenza stampa delle Federazioni del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil per informare sulla situazione della struttura. Erano presenti Alessandro Delfino  (segretario generale Cisl Fp Alessandria Asti); Roberto Gabriele (segretario generale FP Cgil Asti); Dino Penso (segretario generale Uil Fpl), accompagnato dal componente di segreteria Gianfranco Cerrato e Maura Balsamo, componente della Rsu.
Dal mese di settembre 2021 la struttura è commissariata da Mario Pasino, succeduto a Giuseppe Camisola. “Immediatamente – ha spiegato Delfino – abbiamo messo sul tavolo due questioni: la possibilità di accedere al bonus edilizio 110% e, di conseguenza, la ristrutturazione delle cucine ormai non più utilizzabili e l’inquadramento del personale di operatore socio-sanitario in livello contrattuale B3 per permettere ai dipendenti la mobilità in altri Enti Pubblici”.
Tanti gli incontri, nel corso degli anni, per evitare la privatizzazione, mantenere una cucina interna e permettere appunto al personale socio-sanitario di accedere al livello B3. “Per quest’ultima questione – ha continuato – il dott. Pasino doveva intavolare una interlocuzione politica con il direttore generale dell’Asl, Flavio Boraso, ma poco meno di un mese fa si è scoperto che casa di riposo e Asl non avevano avuto contatti”.

L’inquadramento del personale e il rilancio della struttura

Cgil, Cisl e Uil intendono quindi ottenere un percorso di inquadramento del personale, oltre alla collaborazione tra le varie parti, tanto più che le idee del commissario, come quella di riportare la struttura sul mercato con un ammodernamento dei locali, sono condivise dai sindacati, che le definiscono “le uniche percorribili per salvare la casa di riposo”.
“Un rilancio sarebbe possibile anche dotando la struttura dell’assetto istituzionale di un’azienda sanitaria”, ha aggiunto Gabriele. “Siamo in attesa, intanto – ha proseguito – di sapere se il riconoscimento del bonus 110%, che in un primo tempo era stato fissato in 19milioni di euro, sia ancora valido perché pare che una casa di riposo pubblica (ai cui 180 ospiti è stata nel frattempo aumentata dell’80% la retta), non rientri tra i beneficiari”. Indispensabile quindi che la struttura, seconda in Italia per grandezza, rimanga pubblica e venga rilanciata al più presto anche per dissolvere la tensione che aleggia tra i lavoratori. “Nel 2019 – hanno detto ancora i sindacati – si è svolto un concorso che tuttora non è stato rispettato e, vista la carenza di organico, chiediamo che le 20 persone che lo hanno vinto vengano assunte”.
“Importante poi che i candidati sindaco alle prossime elezioni comunali – ha commentato Cerrato – mettano tra i primi punti dei loro programmi la salvezza della casa di riposo per dare anche agli anziani indigenti la dignità e la sicurezza di avere un servizio garantito dalla Costituzione, con pasti cucinati in loco. E’ ora – ha concluso – che la politica esprima in modo chiaro la direzione che vuole intraprendere. Le soluzioni si vedranno strada facendo”.
Intanto lunedì 28 marzo in Prefettura si svolgerà un tentativo di conciliazione tra i vertici della casa di riposo e i sindacati.

Le parole del commissario Pasino

Interpellato sulla vicenda il commissario Mario Pasino ha dichiarato che per quanto riguarda il bonus 110% le speranze non sono perse e, anzi, si sta cercando di acquisire il gestore in grado di svolgere il lavoro. “La struttura non è più adeguata – conferma Pasino – per cui, chiedendo all’Agenzia delle Entrate, vedremo se ottenerlo noi direttamente o, cosa più probabile, con le cooperative di volontariato. A quel punto si valuterà con il gestore se, per economia di scala, converrà mantenere  la cucina interna, cosa che non dipende da me”.
La volontà di risolvere l’annosa questione casa di riposo da parte del commissario c’è. “Mi ritengo il collante di un mosaico – dice a tal proposito – e penso di aver fatto, insieme agli altri, il meglio”.
Per quanto riguarda mobilità e le assunzioni, infine, ha dichiarato che attiverà il dialogo con l’Asl nel momento opportuno. “Sarà mia premura – conclude – parlare, ad un tavolo istituzionale, con l’Asl, il sindaco, un rappresentante della Regione e tutti gli interessati”.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale