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Gruppo CrAsti: fondi di solidarietà e assunzioni
Economia
Finanza

Cassa di Risparmio di Asti, sottoscritto l’accordo per la cessione del controllo di Cedacri a Ion

L’operazione consentirà alla banca astigiana di “fruire dei servizi informatici di un primario gruppo fintech internazionale e di rafforzare la già solida situazione patrimoniale”

Il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti tra i protagonisti dell’operazione Cedacri/Ion.
Gli azionisti di Cedacri – FSI (27,1%), Banca Mediolanum (15,6%), Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (11,1%), Banco di Desio e della Brianza (10,1%), BPER Banca (7,5%), Banca Popolare di Bari (6,6%), Cassa di Risparmio di Bolzano (6,5%), Banca del Piemonte (4,2%), Credito Emiliano (3,9%), Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d’Italia (2,0%), Società Reale Mutua di Assicurazioni (1,3%), Banca del Fucino (1,1%), Banca Valsabbina (1,1%), Cassa di Risparmio di Cento (1,0%), Cassa di Risparmio di Volterra (1,0%) – hanno infatti firmato un accordo vincolante che prevede la cessione a Ion Investment – gruppo fintech leader globale nel software e nell’analisi dati per il settore finanziario, con sede a Londra e New York – delle rispettive partecipazioni azionarie in Cedacri, il principale operatore italiano nel mercato dell’outsourcing di servizi informatici per banche e istituzioni finanziarie, con sede a Collecchio.

L’operazione

Il valore di acquisizione, pari a 1,5 miliardi di euro, include una posizione finanziaria netta e altre passività di circa 320 milioni di euro. Il perfezionamento dell’operazione è condizionato all’avverarsi di alcune condizioni sospensive come da prassi ed è pertanto atteso entro il terzo trimestre di quest’anno.

Il commento

“Questa operazione – spiegano dalla banca astigiana – permetterà al Gruppo Cassa di Risparmio di Asti di beneficiare dei servizi IT di un primario gruppo fintech internazionale. La positiva conclusione dell’operazione di cessione consentirà, inoltre, di conseguire un rafforzamento della già solida situazione patrimoniale. Infatti comporterà per il Gruppo un beneficio complessivo in termini di coefficienti patrimoniali di circa 150 bps (di cui 30 bps già inclusi nei risultati riferiti al 31 dicembre 2020 e 120 bps ancora da computare)”.

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