Per salvare il proprio stabilimento a Montiglio, la multinazionale francese Saint Gobain, specializzata in produzione e distribuzione di materiali da costruzione, ha avviato la procedura di mobilità
Per salvare il proprio stabilimento a Montiglio, la multinazionale francese Saint Gobain, specializzata in produzione e distribuzione di materiali da costruzione, ha avviato la procedura di mobilità per 8 dei 19 addetti attualmente impiegati.
La notizia arriva dai rappresentanti sindacali Fillea-Cgil e Feneal-Uil che, martedì pomeriggio, hanno nuovamente incontrato i lavoratori. «L'8 maggio scorso la proprietà ci ha comunicato formalmente l'apertura della procedura di mobilità motivandola come l'unica alternativa possibile al perdurare della crisi economica», spiega Paolo Conte (Fillea-Cgil). «I vertici della Saint-Gobain erano addirittura pronti a chiudere lo stabilimento montigliese, perché nonostante i recenti e cospicui investimenti (si parla di oltre 10 milioni di euro) per l'ammodernamento di impianti e strutture, nella speranza di traghettare la sede astigiana fino al superamento della crisi, non vedono i risultati sperati, anzi, denunciano continue perdite. La direzione italiana (Saint-Gobain Ppc Italia Spa, con sede a Milano, ndr) è riuscita, da parte sua, a strappare un'ultima "chance" al sito di Montiglio, mediante però una riorganizzazione dell'organico che prevede otto esuberi».
Una procedura di mobilità era già stata portata a termine anni addietro. A differenza di allora, però, a seguito della riforma Fornero, sembrerebbe che solo uno dei lavoratori attualmente impiegati a Montiglio abbia i requisiti per agganciarsi alla pensione. «In prima battuta abbiamo richiesto ufficialmente il ritiro della procedura di mobilità, ma l'azienda ci ha spiegato che non era possibile», ha aggiunto Christian Verrillo (Feneal-Uil). «Le trattative con la proprietà, anche per eventuali incentivi all'esodo, sono ancora in corso e il 5 giugno è previsto un nuovo incontro con i vertici aziendali».
m.b.