Gli agricoltori, così come negli anni passati, garantiscono la selezione dei prodotti e il conferimento al loro centro di lavorazione presso la cooperativa agricola Orto Piemonte
E’ tornata, per il settimo anno consecutivo, la firma per l’accordo di filiera tra la Saclà e gli orticoltori Coldiretti di Asti, Alessandria e cuneo.
La grande industria conserviera astigiana ha riproposto la sua “lista della spesa” per l’anno 2017 che comprende in tutto 9 mila quintali di ortaggi made in Piemonte.
Gli agricoltori, così come negli anni passati, garantiscono la selezione dei prodotti e il conferimento al loro centro di lavorazione presso la cooperativa agricola Orto Piemonte dove gli orgatti saranno semilavorati prima di essere consegnati alla Saclà. A loro vantaggio la certezza della collocazione del prodotto ad un prezzo sicuro ed adeguato.
«Con questo accordo di filiera – commenta il presidente di Orto Piemonte, Francesco Maccario – abbiamo creato condizioni positive per tutti. Pensate, ad esempio, che riusciamo a garantire addirittura il colore dei peperoni: il 30% di quelli conferiti alla saclà deve essere di colore giallo e il 70% di colore rosso. Noi orticoltori possiamo continuare a lavorare intensamente in modo proficuo sia grazie ai prezzi sputnati con l’azienda agroalimentare, sia per i notevoli quantitativi delle forniture».
Gli fa eco Roberto Cabiale, presidente Coldiretti di Asti: «In un momento difficile per gli equilibri economici e politici internazioni che stanno mettendo in discussione alleanze e accordi fra i vari Stati, questa nostra esperienza, seppur molto circoscritta, che parte dal territorio per andare sui grandi mercati battuti da una grande azienda come la Saclà, rappresenta un esempio importante di come sia possibile muoversi lungo le filiere agroalimentari».