Dall'amministrazione Brignolo un provvedimento per favorire linsediamento nellarea P.I.P di Quarto. Due le possibilità: usufruire delle superifici in concessione per un massimo di 99 anni, con pagamento rateizzato. Oppure attraverso una locazione che non duri meno di 15 anni, pagando un canone di affitto. Le aree, di proprietà del Comune, sono già complete delle opere di urbanizzazione…
«Vogliamo andare incontro alle esigenze degli artigiani che desiderano spostarsi o avviare lattività nellarea produttiva di Quarto, ma non hanno i capitali pronti per farlo». Ad affermarlo il sindaco Fabrizio Brignolo giovedì in conferenza stampa, convocata per illustrare la soluzione adottata dalla Giunta per favorire latterraggio di nuovi insediamenti nelle aree di proprietà del Comune allinterno dellarea P.I.P (Piano per gli insediamenti produttivi) di Quarto. Larea, realizzata da partire dal 2005 in base a finanziamenti regionali pari a circa 1,5 milioni di euro (che poi il Comune dovrà restituire), è composta da due sub comparti di proprietà di privati; uno già occupato da 36 insediamenti artigianali grazie alla convenzione attuata negli anni scorsi tra Comune e CNA; e due di proprietà del Comune ancora inutilizzati. Proprio quelli che ora vengono proposti. «Sono lotti immediatamente fruibili – ha assicurato il primo cittadino – in quanto nella zona sono già state effettuate tutte le urbanizzazioni, gli espropri e la destinazione è già a servizi.
Quindi sono lotti edificabili per i quali non bisogna più pagare gli oneri di urbanizzazione. E anche il prezzo è interessante, in quanto ammonta a 72,07 euro al metro quadro». Nonostante ciò, come detto, le due aree sono ancora vuote. Complice la crisi economica, infatti, il mondo produttivo, e artigianale in particolare, sta vivendo un momento molto difficile, e sono veramente rari coloro che hanno capitali da investire nellattività. Ecco, quindi, la soluzione proposta dallAmministrazione comunale, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta e ora in attesa del via libera da parte del Consiglio comunale, trattandosi di una pratica collegata al bilancio. «Abbiamo deciso – ha spiegato lassessore Marta Parodi – di offrire due opportunità pratiche e concrete, che noi riteniamo molto utili in questo periodo».
La prima è la concessione delle aree in diritto di superficie, in base a cui lartigiano può usufruire del terreno per un arco temporale compreso tra i 60 e i 99 anni a fronte di un pagamento rateizzato. Al termine della concessione limmobile edificato dallartigiano resterà di proprietà del Comune, che potrà disporne a suo piacimento, insieme allarea. Potrà anche rilasciare una nuova concessione riconoscendo il diritto di prelazione al concessionario decaduto. La seconda opzione prevede invece la concessione dellarea in locazione per non meno di 15 anni. Detto con parole semplici, una sorta di affitto che prevede due opzioni. Nel primo caso lartigiano interessato paga un canone di affitto annuale e al termine del periodo di concessione riscatta larea con il pagamento in ununica soluzione del valore del bene stimato a valore di assegnazione al momento del rilascio.
Nel secondo, invece, che prevede il riscatto progressivo dellarea, paga le rate con un importo così calcolato: una somma relativa al corrispettivo dellaffitto, corrispondente il primo anno al saggio di redimento del terreno, e una seconda somma relativa allimporto di riscatto del terreno, corrispondente il primo anno al valore di assegnazione del terreno diviso il numero delle annualità. La prima somma sarà quindi ridotta ogni anno in modo proporzionale in quanto relativa al valore venale del terreno progressivamente calante, in considerazione del fatto che il valore venale dellarea viene parzialmente riscattato di anno in anno. A titolo di esempio, un artigiano interessato ad un lotto da 10 mila mq (che, quindi, acquistato subito costerebbe circa 700mila euro), lo potrà avere in locazione per 30 anni (con diritto di riscatto finale) pagando un canone che il primo anno sarà di circa 24mila euro e arriverà a circa 50mila euro al 30° anno, per un costo totale di oltre 1,4 milioni di euro.
Elisa Ferrando