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Tuzii Loredana e sindacati
Economia
Accordo

«Così contrastiamo le discriminazioni nei luoghi di lavoro»

Firmato il protocollo di intesa tra la Consigliera di Parità della Provincia e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil

Un impegno comune contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro.
E’ quanto si prefigge il Protocollo d’intesa tra la Consigliera di Parità della Provincia, Loredana Tuzii, e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo dell’iniziativa, proposta dalla Consiglier, è infatti «garantire una più ampia azione antidiscriminatoria applicando al meglio la normativa e favorendo condizioni di lavoro ottimali».
La firma del documento è avvenuta nei giorni scorsi presso il Palazzo della Provincia, alla presenza di Loredana Tuzii e dei sindacalisti Luca Quagliotti, segretario provinciale Cgil; Dino Penso, segretario generale territoriale Uil Fpl, e Stefano Calella, segretario generale aggiunto Cisl Alessandria-Asti. Al loro fianco le referenti alle Pari Opportunità Arianna Franco (Cgil), Cristina Vignolo e Virginia Gastaldi (Cisl) e Antonietta Vassallo (Uil).

Gli obiettivi

Il protocollo è finalizzato a prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere, molestie e vessazioni in ambito lavorativo. Quindi vuole incentivare le aziende, pubbliche e private, ad adottare politiche aziendali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per i dipendenti, anche attraverso modifiche dell’organizzazione aziendale. E ancora, organizzare corsi di formazione congiunta per diffondere buone pratiche sulle pari opportunità. Infine vigilare sulla corretta applicazione nei luoghi di lavoro delle normative in tema di pari opportunità.

I commenti

«Oggi – ha commentato Stefano Calella – è una giornata importante. Come Cisl abbiamo firmato l’anno scorso un protocollo interno contro molestie e discriminazioni, per cui siamo contenti che ora un impegno di questo tipo possa essere diffuso tra le aziende. Importante anche la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Dobbiamo infatti vigilare affinché la pratica dello smart working non si trasformi in un ulteriore aggravio di lavoro sulle donne».
«Per funzionare – ha affermato Arianna Franco – questo protocollo deve diventare uno strumento concreto e pratico. Viviamo in una società in cui l’80% dei posti di lavoro persi durante la pandemia erano femminili, dato che sulla donna pesa il lavoro di cura della famiglia e che il reddito delle donne è più basso di quello degli uomini, per cui è il primo cui si rinuncia. In tale contesto, va anche sottolineato che, nel 2021, sono stati assunti in provincia di Asti 3.030 donne e 4.200 uomini sotto i 29 anni. Una “forbice” consistente, che si riduce con l’avanzare dell’età degli occupati solo perché si nota, anche per gli uomini, una certa difficoltà ad essere ricollocati».
A questo proposito Antonietta Vassallo ha ricordato che, proprio per il lavoro di cura che svolge, la donna è meno disponibile in azienda, per cui «è necessario fornire strumenti adeguati in suo sostegno, come asili nido a costi accessibili».
Da parte sua Loredana Tuzii ha ricordato che le politiche di conciliazione tra vita e lavoro favoriscono la crescita del Pil (ogni donna che lavora si creano altri posti di lavoro, dalla colf alla baby sitter). Per poi invitare tutti coloro che subiscono discriminazioni a denunciare, sfruttando anche l’assistenza gratuita da parte degli avvocati aderenti al Nodo antidiscriminatorio.
Per informazioni: consigliera.parita@provincia.asti.it.

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