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CrAsti, 2012 da ricordaretra Biverbanca e utili in crescita
Economia

CrAsti, 2012 da ricordare
tra Biverbanca e utili in crescita

Bilancio individuale e consolidato 2012 del gruppo CrAsti, approvati nei giorni scorsi dal Cda presieduto da Aldo Pia, saranno sottoposti all’assemblea dei soci convocata per lunedì 29 aprile al Teatro Alfieri. Nella stessa occasione si discuterà la rosa dei nomi che comporranno il nuovo consiglio di amministrazione, dato che quello attuale è in scadenza…

«Il 2012 è stato importante per la Cassa di risparmio di Asti, caratterizzato dall’acquisto del 60,42% di Biverbanca (Cassa di risparmio di Biella e Vercelli) e dall’impostazione della riuscita operazione di aumento di capitale. Il tutto senza trascurare l’attività ordinaria della banca. Insomma, possiamo dire di aver “chiuso bene” l’anno». Così il direttore generale di CrAsti, Carlo Demartini, commenta il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato 2012 che sono stati approvati nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione presieduto da Aldo Pia. Documenti che saranno sottoposti all’assemblea dei soci convocata per lunedì 29 aprile al Teatro Alfieri (insieme alla “rosa” dei nomi che comporranno il nuovo cda, dato che quello attuale è in scadenza).

In quell’occasione verrà presentato per la prima volta il bilancio consolidato di quello che, ormai, è il Gruppo CrAsti, redatto appunto in seguito all’acquisizione di Biver da Monte dei Paschi di Siena. «Quest’anno è un documento poco significativo – sottolinea Demartini – dato che l’acquisizione è avvenuta negli ultimi giorni di dicembre, per cui la gestione 2012 di Biverbanca è di competenza di MPSiena. Pertanto il 60,42% dell’utile netto di Biverbanca SpA è stato contrattualmente ricompreso nel prezzo di acquisto, e quindi non compare nella formazione dell’utile di gruppo 2012. Nulla vieta, comunque, di affermare che gli scenari a livello di gruppo sono buoni». Nello specifico, dai dati relativi al Gruppo emerge che la raccolta complessiva è pari a 14,2 miliardi (+4,58% rispetto al 2011), mentre i crediti verso la clientela sono pari a 7,2 miliardi (-0,86%).

«Per quanto riguarda, poi, il bilancio relativo solo a CrAsti – continua – la situazione patrimoniale, economica e finanziaria è positiva, pur all’interno di un contesto economico molto difficile». La Cassa di Risparmio ha infatti chiuso l’esercizio 2012 con l’utile netto di 28,5 milioni di euro, in crescita di 1,8 milioni (+ 6,70%) rispetto all’esercizio precedente. Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 8,4 miliardi di euro (+ 7,76%); la raccolta diretta, da sempre oggetto di particolare cura da parte del Gruppo, si è attestata a 5,8 miliardi di euro (+ 6,73%) e costituisce, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa. «E’ il dato che maggiormente ci soddisfa – aggiunge Demartini – in quanto dimostra la fiducia dei cittadini verso di noi».

I crediti verso la clientela ammontano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione, a 5,1 miliardi di euro (+ 1%), «riflettendo così la debole congiuntura economica». Crisi economica che inficia anche le condizioni finanziarie di famiglie ed imprese, determinando la necessità per la banca di effettuare elevati accantonamenti per rischi creditizi (+68,29% sul 2011, a fronte di un + 8,62% del 2011 sul 2010) a cui corrisponde una copertura dei crediti deteriorati in sofferenza pari al 59,29% e del totale dei crediti deteriorati pari al 36,46%. «Paghiamo anche noi lo scotto dell’attuale congiuntura economica – indica il direttore generale – ma in tale contesto dimostriamo di essere prudenti e corretti, in vista di un 2013 che, a livello congiunturale, sarà probabilmente peggiore dello scorso anno».

Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza aziendale, è pari al 57,80%, risultato che, anche in un contesto economico estremamente difficile per il sistema, colloca la Cassa di Risparmio tra le  banche commerciali più efficienti, nonostante l’incidenza dei costi straordinari relativi all’acquisto di Biverbanca e alle operazioni di cartolarizzazione. I risultati raggiunti consentono anche quest’anno di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,40 euro per azione, pari a quello dell’esercizio precedente. «Distribuiremo 14 milioni di utili agli azionisti – conclude il direttore generale –  e altrettanto lo accantoneremo a riserve per rafforzare il patrimonio. Un risultato per nulla scontato e che ci fa molto piacere».

Elisa Ferrando

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