«Un anno caratterizzato da una crescita straordinaria, ancor più se si considera la difficile congiuntura economica, che ha visto in difficoltà numerosi istituti bancari, e il lungo lavoro svolto
«Un anno caratterizzato da una crescita straordinaria, ancor più se si considera la difficile congiuntura economica, che ha visto in difficoltà numerosi istituti bancari, e il lungo lavoro svolto per integrare la realtà di Biverbanca». Si può sintetizzare così il giudizio sul 2013 del Gruppo CrAsti – che dalla fine del 2012 comprende anche la maggioranza della Cassa di risparmio di Biella e Vercelli – espresso dal presidente del consiglio di amministrazione Aldo Pia, in occasione, martedì scorso al teatro Alfieri, dellassemblea dei soci, chiamati ad approvare il bilancio.
«Abbiamo diversi motivi di soddisfazione – ha affermato allinizio della seduta – visti i risultati del bilancio individuale e di quello consolidato. E questo nonostante la difficile congiuntura economica che, nonostante i segnale positivi mostrati negli ultimi mesi, non ha ancora registrato un miglioramento delleconomia reale. E nonostante sia cambiato, con la massiccia diffusione della tecnologia digitale, il contesto strutturale in cui le banche si sono trovate ad operare». Dopodiché ha ricordato lapporto allaumento dellutile netto arrivato dalla rivalutazione delle quote della Banca dItalia, decisa dal Parlamento lo scorso 29 gennaio, che ha avuto effetti positivi sul Gruppo e sul singolo istituto astigiano, dato che la CrAsti detiene 2.800 quote della Banca dItalia e Biverbanca 6.300.
A questo proposito il direttore generale Carlo Demartini ha ricordato che sarà scritto nel bilancio 2014 laumento dal 12 al 26% dellaliquota sulla rivalutazione delle quota in Banca dItalia, dato che questa norma è stata decisa dal Governo Renzi nettamente dopo lapprovazione del bilancio da parte del consiglio di amministrazione. Limpatto di questo provvedimento si tradurrà in un esborso di circa 10 milioni di euro per la CrAsti e di oltre 22 milioni di euro per Biverbanca. Nel corso della relazione il presidente Pia ha infine ricordato il piano di ritrutturazione del personale, «avviato grazie anche al senso di responsabilità e allo spirito costruttivo dei sindacati», che, a fronte di 150 prepensionamenti, prevede fino ad 80 assunzioni di giovani, di cui sono già cominciate le selezioni. Per poi annunciare che, da maggio, partiranno i lavori per lelaborazione del piano strategico 2014 – 2016 del Gruppo «che contiamo di approvare entro la fine dellanno».
Dopodiché sono stati illustrati i principali dati del bilancio consolidato e del bilancio individuale 2013.
Per quanto riguarda il bilancio consolidato, emerge innanzitutto lutile netto del Gruppo, che ammonta a 197,2 milioni di euro (33,8 milioni se non si considera lapporto della rivalutazione delle quote di Banca dItalia). In ogni caso parliamo di un risultato non confrontabile con quello del 2012, in quanto lacquisizione della maggioranza di Biverbanca da parte di CrAsti era avvenuta alla fine di dicembre di quellanno, per cui il 60,42% dellutile netto di Biver era stato contrattualmente ricompreso nel prezzo di acquisto, non comparendo quindi nella formazione dellutile di Gruppo 2012. Utile a parte, tra i principali risultati del bilancio consolidato compaiono la raccolta diretta, pari ad oltre 9,2 miliardi di euro (+ 7,02% rispetto al 2012), che rappresenta la componente più significativa allinterno dellaggregato complessivo, pari ad oltre 14,9 miliardi (+ 4,8%). In ribasso i crediti verso la clientela, che si attestano a quasi 7 miliardi di euro (- 4,26%).
Per quanto riguarda il bilancio individuale della CrAsti, emerge innanzitutto lutile netto, pari a 69,8 milioni di euro (+ 141,79%), che scende a 35,7 milioni (+ 23,58%) se non si considera lapporto derivante dalla rivalutazione delle quote di Banca dItalia. Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano ad oltre 9,3 miliardi di euro (+ 11,1%); la raccolta diretta si attesta ad oltre 6,5 miliardi di euro (+ 12,05%) e costituisce, allinterno dellaggregato complessivo, la componente più significativa. I crediti verso la clientela ammontano a 5 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto allanno precedente (- 1,87%) «riflettendo così la debole congiuntura economica», come aveva evidenziato nelle scorse settimane il direttore generale Demartini. Sono seguiti gli interventi.
Soddisfazione è stata espressa da Michele Maggiora, presidente della Fondazione CrAsti, socio di maggioranza con il 50,42% delle azioni. «I risultati ottenuti sono straordinari – ha sottolineato – anche senza la rivalutazione delle quote di Banca dItalia, dato che segnano una crescita rispetto al 2012 nonostante la difficile congiuntura economica, che ha messo in difficoltà numerosi istituti bancari, grazie ad una governance prudente e lungimirante». Commenti positivi anche da parte di Franco Marrandino, presidente dellassociazione CariAsti che tutela gli interessi dei piccoli azionisti (rappresentano il 31% circa del capitale sociale), che ha parlato di «risultati lusinghieri». Critiche sono invece state avanzate a titolo personale da Teodorico Ghia, vice presidente CariAsti, che ha sottolineato come «il dividendo di soli 40 centesimi ad azione sia poco in considerazione degli utili registrati».
Daccordo il piccolo azionista Giacinto Tacchino, che oltre a condividere la critica sullesiguità del dividendo, ha avanzato anche altre osservazioni. Tra queste, il fatto che «la CrAsti, pur essendo la banca del territorio, non è vicina alle imprese per quanto riguarda la concessione dei credito, a differenza di altri istituti». A rispondere sul tema dividendi il presidente Pia: «Abbiamo scelto, anche a fronte di nuove regole cambiate allultimo momento, di aumentare gli accantonamenti per garantire una maggiore patrimonializzazione della banca». Il bilancio individuale e il bilancio consolidato – e quindi la distribuzione del dividendo (in totale saranno elargiti 17,9 milioni di euro) – sono poi stati approvati a maggioranza con il solo voto contrario di Giacinto Tacchino.
Elisa Ferrando