Cerca
Close this search box.
Cresce l'export di vino astigianoE le bollicine sfondano in Asia: +24%
Economia

Cresce l'export di vino astigiano
E le bollicine sfondano in Asia: +24%

Vola l'export del vino astigiano, con un incremento che quasi doppia la già lusinghiera media nazionale. Secondo i dati della Camera di Commercio di Asti, nel 2013 l'Astigiano ha esportato

Vola l'export del vino astigiano, con un incremento che quasi doppia la già lusinghiera media nazionale. Secondo i dati della Camera di Commercio di Asti, nel 2013 l'Astigiano ha esportato vini, spumanti e liquori per un valore di 252,7 milioni di euro, in crescita del 12% sull'anno precedente. A livello nazionale, secondo i dati provvisori Ismea, invece, l'intero comparto ha registrato una crescita del 7,3% per quanto riguarda il fatturato ma un calo del 4% per quanto riguarda i volumi pur restando in termini assoluti sopra i 20 milioni di ettolitri. Una quota negativa che arriva al 12% se si parla di vini sfusi.

Il fatturato ha tenuto grazie alla crescita dei prezzi alla produzione rispetto all'anno prima; crescita però che si è interrotta dall'inizio dell'estate in poi e che ha riportato i listini a livelli decisamente inferiori a quelli dell'anno prima. Per questo motivo sarà molto interessante vedere come si chiuderà il 2014 per comprendere se il comparto del vino sfuso italiano riuscirà a competere con quello spagnolo, più agguerrito che mai e forte di una produzione più abbondante e prezzi più bassi. Nell'Astigiano sono questi i vini che rappresentano la fetta più grande della torta dell'export: Barbera, Asti e Moscato d'Asti.

Secondo i dati elaborati dal Consorzio Vini d'Asti e Monferrato, la vendemmia 2013 ha fruttato una produzione di Barbera d'Asti docg che sfiora i 227 mila ettolitri, coltivati su 4 mila ettari in 169 Comuni. Nel 2013 sono state 21 milioni le bottiglie di Barbera uscite dalle cantine e per il 50% sono state vendute all'estero, in particolare in Germania, Usa, Gran Bretagna, Danimarca, Canada e Svizzera. Più ridotti ma ugualmente interessanti per il loro trend, sono i numeri che riguardano il Nizza Barbera che ha nel 2000 il suo primo anno di produzione: nei 18 Comuni in cui si coltiva su una superficie totale di 78 ettari, ne sono stati prodotti 3650 ettolitri e 190 mila bottiglie. Anche in questo caso l'export riguarda il 45% del prodotto che viene venduto in Germania, Svizzera, Usa, Cina, Olanda, Danimarca.

Il 2013 ha invece segnato un netto 10% di aumento di vendite di bottiglie di Asti e Moscato d'Asti che, insieme sfiorano i 100 milioni di bottiglie (98.184.063 per essere precisi). Asti e Moscato vivono di export e fondamentale è inseguire i "gusti" nelle diverse parti del mondo che arrivano a scoprire il piacere delle bollicine per i brindisi. Così, rispetto al 2012, l'anno scorso si sono persi un milione di bottiglie in Europa, con una variazione percentuale del 4% mentre rimane stabile il mercato americano e quello in Oceania. Dove si segna un 24% di incremento di vendite è l'Asia, mercato sul quale il Consorzio di Tutela sta puntando in promozione e immagine.

Daniela Peira

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale