Toni catastrofici all’assemblea Produttori Moscato in un clima generale di forte apprensione per il futuro delle bollicine dolci in stato di crisi
Toni catastrofici quelli usati dal presidente dell’Associazione Produttori Moscato, Giovanni Satragno nella partecipata assemblea che si è tenuta ieri a Santo Stefano Belbo in un clima generale di forte apprensione per il futuro delle bollicine dolci in stato di crisi.
I numeri sono da bollino rosso: solo quest’anno è stato registrato un calo del 30% delle entrate per il comparto agricolo che si traduce, dal 2016 in poi, secondo le stime dell’Associazione, in una perdita complessiva di 40 milioni di euro dalle casse dei produttori. Flessione che si va ad aggiungere al calo di produzione progressivo degli ultimi quattro anni quantificato in 25 milioni di bottiglie.
«Si è voluto produrre troppo, sbagliando – il commento di Satragno – e non sono stati fatti investimenti per promuovere le vendite. E’ una crisi fallimentare quella in corso e serve un cambio ai vertici». Il presidente ha annunciato che se non si imbocca immediatamente un cambio di rotta, molte cantine saranno costrette a chiudere e ad abbandonare i vigneti, in zona Unesco. Oltre ad un danno di immagine, si registrerebbe anche un diffuso dissesto del territorio.