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Economia

Da oggi l’Askoll chiude i battenti
102 lavoratori in cassa integrazione

Cesserà la produzione oggi, lunedì, la Askoll, azienda di Castell'Alfero che produce motori per lavatrici. Dopo anni di difficoltà legate alla crisi del settore elettrodomestici, infatti, la produzione sarà interamente trasferita dalla proprietà in Slovacchia. Nel frattempo i 102 dipendenti dell'azienda potranno usufruire, da martedì primo settembre, della cassa integrazione per cessazione di attività che sarà avviata in parallelo con la mobilità…

Cessa la produzione oggi, lunedì, la Askoll, azienda di Castell'Alfero che produce motori per lavatrici. Dopo anni di difficoltà legate alla crisi del settore elettrodomestici, infatti, la produzione sarà interamente trasferita dalla proprietà in Slovacchia. Nel frattempo i 102 dipendenti dell'azienda potranno usufruire, da martedì primo settembre, della cassa integrazione per cessazione di attività che sarà avviata in parallelo con la mobilità. Ovvero, se un dipendente "in cassa" troverà un altro posto di lavoro, in qualsiasi momento potrà "uscire" dalla cassa integrazione ed entrare in mobilità in modo da poter cominciare la nuova esperienza lavorativa, facilitazione cui si aggiungono i vantaggi che il datore di lavoro ha quando assume un lavoratore iscritto nelle liste di mobilità.

«Ancora una volta – commenta Beppe Morabito (Fiom Cgil) – di fronte all'ennesima chiusura di una fabbrica, gli ammortizzatori sociali arrivano in aiuto ai lavoratori. Peccato che la riforma del Governo Renzi restringa il campo di questa forma di sostegno a famiglie ed imprese che, fino ad oggi, nell'Astigiano, ha consentito che non crollasse il mondo del lavoro nonostante la forte crisi economica che si è abbattuta. Non sono contrario a riformare il sistema, ma penso che quella approntata dal Governo non sia adeguata e mostri come il Governo non abbia sotto gli occhi la gravità della situazione, proprio come gli Enti locali. Come Fiom Cgil rivendichiamo ancora una volta con forza il fatto che le Amministrazioni locali astigiane approntino, insieme all'Unione industriale, un piano di sviluppo per la città, in modo da evitare un ulteriore impoverimento a livello di stabilimenti e aziende».

e.f.

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