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Didattica a distanza
Economia

“Donateci pc e tablet inutilizzati: li convertiremo per la didattica a distanza”

Al via il progetto “Restart” promosso da Openlab, Genitorinsieme onlus e associazione di promozione sociale Marabù

Il progetto “Restart”

Avete un computer portatile, un netbook o un tablet – funzionante e non più vecchio di 10 anni – che non usate più?
Se la risposta è affermativa, potete donarlo al progetto “Restart”, volto a favorire la didattica a distanza tra gli studenti.
Il progetto è nato dalla collaborazione fra Openlab (attività della cooperativa sociale No Problem che sviluppa il software libero, in particolare focalizzato sulla disabilità e sulla didattica), l’associazione di volontariato Genitorinsieme Onlus e l’associazione di promozione sociale Marabù – Il Posto Buono San Marco.

L’idea

«Tutto è cominciato – spiega Giuseppe Cordaro (Genitorinsieme onlus) – dall’osservazione delle difficoltà nate dall’introduzione della didattica a distanza in questo periodo di emergenza sanitaria. Da quelle considerazioni abbiamo pensato di supportare gli sforzi della scuola per favorire l’inclusione e combattere la dispersione scolastica, aiutando quelle famiglie in difficoltà per mancanza di strumenti adeguati o conoscenze in merito».
«Riteniamo infatti che la scuola, oltre che un servizio, sia un bene comune, e come tale debba essere difeso e tutelato anche da chi non è un “addetto ai lavori”. “Restart” vuole dunque essere un progetto di partecipazione e responsabilità sociale».

La dotazione di software

L’obiettivo, quindi, è mettere a disposizione delle famiglie che ne hanno necessità computer portatili e tablet di aziende, Enti e cittadini che, per le loro attività, rinnovano periodicamente il cosiddetto “parco macchine”, che può essere riconvertito all’uso della didattica. Il progetto prevede non solo la messa a punto dei computer a livello di hardware ma, di concerto con le scuole, anche a livello di software con licenza libera, specializzati per la didattica e installati da tecnici esperti.
«I computer messi a punto in questo modo – annuncia Cordaro – saranno consegnati gratuitamente, secondo un protocollo di intesa definito con i dirigenti scolastici, alle scuole, che provvederanno a consegnarli a loro volta alle famiglie o, in alternativa, direttamente alle famiglie indicate dalle scuole».
«Ma – aggiunge – considerando che non è sufficiente possedere la tecnologia per usarla, il progetto prevede la presenza di un presidio permanente per formare, supportare, assistere famiglie e docenti».

Come donare pc e tablet

Chi fosse interessato può segnalare la disponibilità di computer e tablet sul sito www.openlabasti.it/index.php/progetto-restart . Si potrà richiedere il ritiro a domicilio o la consegna, su appuntamento, presso il laboratorio di OpenLab Asti, via Carducci 23, o presso Il Posto Buono San Marco, via San Marco 18. Per informazioni: info@openlabasti.it; info@ilpostobuono.it.
Da sottolineare che il progetto non avrà una scadenza temporale legata all’emergenza sanitaria da Coronavirus, in quanto, secondo i promotori, «la fine del distanziamento sociale non risolverà le diseguaglianze nell’accesso alla tecnologia».

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