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Export, inizio d’anno positivo per l’Astigiano
Economia

Export, inizio d’anno positivo per l’Astigiano

Inizio di 2016 “a gonfie vele” per le attività di import ed export nell’Astigiano, che registra una tra le migliori performance in Piemonte

Inizio di 2016 “a gonfie vele” per le attività di import ed export nell’Astigiano, che registra una tra le migliori performance in Piemonte nel primo trimestre 2016, in controtendenza col Piemonte. Emerge dal recente Rapporto annuale sul commercio estero “L’Italia nell’economia internazionale 2015 – 2016” redatto dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Giunto alla 30esima edizione, il rapporto analizza l’andamento delle attività di importazione ed esportazione in Italia nel 2015 (messe a confronto con il 2014) e nei primi tre mesi del 2016 (raffrontati con lo stesso periodo del 2015).

Il quadro italiano

Leggendo l’analisi, emerge che nel 2015 le esportazioni italiane di merci hanno continuato a crescere ad un ritmo sostenuto (+ 3,8%), parallelamente alla crescita delle importazioni ( + 3,3%). Nei primi tre mesi del 2016, invece, si è registrata una lieve flessione (- 0,4%) delle esportazioni, insieme ad una diminuzione delle importazioni (ma ad un tasso più elevato, pari al – 2,2%).

La situazione in Piemonte e nell’Astigiano

In questo contesto, le esportazioni del Piemonte nel 2015, che hanno superato quota 46 miliardi di euro, hanno continuato a crescere (+7,0%) per il sesto anno consecutivo. Considerevole anche la dinamica delle importazioni, con una forte crescita rispetto al 2014 (+6,4%). Stringendo il campo d’attenzione all’Astigiano, emerge un andamento in controtendenza. Nel corso del 2015 le esportazioni sono diminuite del 3,1% (unica provincia piemontese che segna un calo a questo riguardo) e le importazioni sono aumentate del 18% (registrando la performance migliore nella regione).

Con riferimento ai principali mercati di sbocco, le esportazioni del Piemonte nel 2015 hanno vissuto andamenti piuttosto eterogenei. I flussi verso l’Unione Europea sono cresciuti dello 1,5%, con andamenti simili nei primi due mercati (Germania +2,9%, Francia +3,6%). Fra i paesi extra UE, le esportazioni verso gli Stati Uniti (terzo mercato di sbocco della regione) hanno segnato una crescita vigorosa del 59,2%, mentre «la crisi con la Russia – fa notare l’Ice – continua ad affossare i flussi commerciali verso di essa, con un tracollo del 25,6% rispetto al 2014». In Cina le esportazioni di prodotti piemontesi sono diminuite del 12,4%, in controtendenza all’area di riferimento (Asia orientale, +2,5%).

Per quanto riguarda il primo trimestre del 2016, poi, in Piemonte le esportazioni hanno registrato una frenata (-7,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni hanno segnato un +1,1%. Ancora una volta l’Astigiano si mostra in controtendenza, segnando un aumento del 7,2% delle esportazioni (tra le tre province con segno + è quella che ha registrato la performance migliore) e un incremento del 17,7% delle importazioni (seconda solo a Vercelli).

e.f.

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