Intervista all’onorevole Paolo De Castro, per due volte Ministro dell’Agricoltura e invitato a Canelli per il convegno sul Metodo Classico in programma sabato pomeriggio
Se c’è qualcuno in grado di guardare il mondo vinicolo dall’alto, questo è senz’altro l’onorevole Paolo De Castro, per due volte Ministro dell’Agricoltura italiana, oggi europarlamentare con il prestigioso incarico di presidente vicario della Commissione Europea dell’Agricoltura.
Invitato ad intervenire al convegno sul Metodo Classico che si terrà a Canelli domani pomeriggio, De Castro ha inviato un messaggio in cui sottolinea che i vini spumanti italiani stanno riscuotendo un successo senza precedenti all’estero e costituiscono il maggiore elemento di crescita dell’export vinicolo nazionale nel mondo. In questo contesto, dice De Castro alla platea che interverrà al convegno, il Metodo Classico si va a posizionare nella fascia alta di prezzo, collocandosi in uno spazio che i nostri prodotti hanno estremo bisogno di occupare.
Presidente, come si posiziona il mercato del vino italiano all’interno del comparto europeo di settore?
L’Italia esporta vino per 6 miliardi di euro a fronte dei 40 miliardi di export del settore agroalimentare complessivo. Un grande prodotto che mostra trend di crescita importanti rispetto agli altri Paesi competitor europei. Insomma, gli italiani sono quelli che esportano più vino. Ma, e questo è il rovescio della medaglia, la qualità e la quantità del vino esportato non vanno di pari passo al valore rappresentato dall’export. E’ soprattutto il valore unitario che va recuperato, perchè le bottiglie italiane si vendono a prezzi troppo bassi, all’estero. I francesi, tanto per fare un paragone, esportano meno vino dell’Italia ma incassano dall’export intorno ai 9 miliardi di euro. Esportano meno ma guadagnano di più. Si deve lavorare per recuperare questa distanza.
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Daniela Peira