«Anche Asti, come molte altre città italiane, deve istituire la tassa di soggiorno. Solo così, infatti, si possono trovare i fondi per creare eventi di livello che contribuiscano a far girare
«Anche Asti, come molte altre città italiane, deve istituire la tassa di soggiorno. Solo così, infatti, si possono trovare i fondi per creare eventi di livello che contribuiscano a far girare leconomia, sia perché ravvivano la città sia perché attirano turisti. Ormai da anni non possiamo più contare sugli arrivi in città di manager per motivi di lavoro, per cui dobbiamo puntare sui flussi turistici legati alle bellezze della città e alle opportunità che può offrire in termini di servizi ed iniziative di livello, che devono essere organizzate in primo luogo dal Comune».
La proposta è arrivata da Luca Mogliotti, presidente dellAssociazione Albergatori e Ristoratori di Asti e consigliere della Camera di Commercio con delega al settore turismo, nellambito della Giornata delleconomia svoltasi venerdì mattina nella sede dellEnte camerale, alla presenza del presidente Mario Sacco e del componente di Giunta Giuseppe Bracciale. Numerosi i dati forniti nel corso dellincontro sulla situazione economica dellAstigiano, che il presidente Sacco ha definito «caratterizzata da un andamento in chiaroscuro»: nel 2014 si sono perse 404 imprese rispetto al 2013 (alla fine dello scorso anno le imprese iscritte al Registro sono 24.370); continua la crisi delledilizia, in controtendenza i settori dei servizi e il turismo.
Ampio servizio sul prossimo numero de La nuova provincia in edicola martedì 26 maggio.
e.f.