«Ogni volta che viene posta l’attenzione su uno spazio inutilizzato della città il nostro interesse è elevato».
Così Raffaele Fusco e Luca Ottaviani, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Ordine provinciale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, intervengono in merito all’originale proposta avanzata dal Gruppo costruttori edili dell’Unione industriale. Ovvero, la realizzazione di una struttura a forma di grappolo gigante (per richiamare il legame con il vino, principale ricchezza della provincia) nel centro cittadino, al posto di un immobile abbandonato, per esempio il vecchio ospedale. Una struttura che ospiti, all’interno di ciascun “acino”, un’attività diversa: negozi, ristoranti, uffici del turismo e spazi dedicati alla promozione dei prodotti vitivinicoli (per leggere l’articolo di presentazione, clicca qui).
Il concorso di progettazione
«Sicuramente – sottolineano i vertici dell’Ordine – l’idea di fondo è molto valida, in quanto ha l’obiettivo di attirare il turismo e promuovere l’economia locale. Riteniamo, in questo senso, che la soluzione migliore sarebbe quella di organizzare un concorso di progettazione in due gradi, più che il concorso di idee cui ha accennato il Gruppo costruttori. Infatti il concorso di progettazione, ormai ampiamente utilizzato in tutto il mondo, consente di ottenere in primo grado tante proposte, ovviamente anche provenienti da professionisti esteri, tra cui viene stilata una classifica di cinque vincitori che passano in secondo grado e per questo ricevono un premio. Il primo classificato otterrà l’incarico di seguire la realizzazione dell’opera. Quindi, rispetto al concorso, ha un termine concreto e sicuro, motivo per cui richiama i professionisti più autorevoli. Il tutto in soli tre mesi e con un costo che oscillerebbe tra i 25 e i 30 mila euro».
Inoltre, secondo i vertici dell’Ordine, il concorso di progettazione potrebbe dare impulso ad un approccio partecipato al progetto, invocato anche dal Gruppo costruttori, per il bene della città.
La struttura
Fusco e Ottaviani sono d’accordo sul fatto che la struttura debba essere connotata dal legame con il territorio, aggiungendo tuttavia una “postilla” dal punto di vista tecnico. «Innanzitutto bisognerà stare attenti alle dimensioni della struttura per evitare uno “stravolgimento” della zona. In secondo luogo, in sede di concorso di progettazione, i partecipanti non dovrebbero essere vincolati alla costruzione del grappolo, ma dovrebbero rispettare una indicazione di legame con la produzione vitivinicola tipica del territorio, da cui potrebbero anche nascere altre forme della struttura. Parimenti, bisognerebbe dare spazio all’individuazione precisa della funzione che svolgerebbe, fondamentale per capire le attività ospitate».
Il contributo dell’Ordine
L’Ordine degli architetti è quindi disponibile a dare il proprio contributo professionale, così come successo già in passato, per questo ed altri progetti di rigenerazione urbana. Basti pensare al dossier contenente 15 progetti di agopuntura urbana consegnato alle Amministrazione locali, volti a colmare spazi dimenticati della città organizzando una call di progettazione guidata da una giuria di urbanisti a livello internazionale.